QUINTO CAPPELLI
Cronaca

Scuola, nelle pluriclassi sui monti studenti più bravi

Portico è capofila per Forlì di un progetto regionale insieme a Reggio Emilia: preservare i piccoli istituti nei paesi combatte lo spopolamento

Scuola, nelle pluriclassi sui monti studenti più bravi

Forlì, 12 settembre 2023 – Nell’anno scolastico 2021-2022 gli alunni nella piccola scuola ‘Traversari’ di Portico sono stati 17 nella sezione dell’infanzia e 17 in due pluriclassi della primaria: 34 in totale, di cui 25 figli di immigrati. Dal 2019 Portico è capofila di un progetto di gemellaggio fra pluriclassi di piccole scuole di montagna dell’Istituto comprensivo Valle del Montone di Castrocaro, con pluriclassi anche a Dovadola, e il comprensivo Ariosto di Ventasso-Vetto sulle montagne di Reggio Emilia.

Le insegnanti Giulia Gurioli, Francesca Briccolani e Silvia Casadei
Le insegnanti Giulia Gurioli, Francesca Briccolani e Silvia Casadei

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L’anno scorso la Regione ha finanziato il progetto, i cui risultati sono stati illustrati sabato a Portico, nell’ambito del convegno ‘Una scuola piccola come un paese e grande come il mondo’, con la partecipazione di esperti locali e regionali del settore, che hanno giudicato positivo il progetto, tanto che la Regione ha esteso il finanziamento a tutte le 120 pluriclassi che ne faranno richiesta per l’anno scolastico che sta per iniziare.

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I risultati degli studenti delle pluriclassi come si collocano rispetto a quelli dei coetanei che ferquentano le monoclassi in città? A questa domanda hanno cercato di rispondere i relatori intervenuti al convegno, moderati dalla consigliera comunale e responsabile del progetto, Marzia Marchesini, dopo i saluti del sindaco di Portico e San Benedetto e del dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo valle del Montone, Maurizio Monti e Antonio Pantaleo Citro. Dalla relazione di Alberto Manni – decano degli insegnanti nelle piccole scuole e pluriclassi di montagna e dell’Appennino forlivese (elementari e medie), da Modigliana a Verghereto e Bagno di Romagna – fino all’intervento di Stefano Versari, direttore dell’Ufficio scolastico regionale (per due anni direttore generale del Ministero dell’Istruzione del governo Draghi), passando per gli studi delle docenti dell’università di Bologna, Rosa Pugliese e Greta Zanoni, "i risultati scolastici di chi proviene dalle piccole scuole di montagna e dalle pluriclassi non sono inferiori a quelli di città, ma, anzi, leggermente superiori".

Per la dirigente scolastica dell’Istituto tecnico ‘Matteucci’ di Forlì (con oltre mille studenti), Giuseppina Tinti, "mantenere le piccole scuole in montagna è importante anche perché combattono lo spopolamento e l’isolamento e quando gli studenti delle vallate vanno a Forlì alle superiori sono alla pari degli altri, se non leggermente più preparati". Il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Versari ha difeso a spada tratta il ruolo delle piccole scuole dell’infanzia e della primaria, "che restano indispensabili per la vita delle comunità in montagna. Piuttosto che un tempo pieno in più in città – ha aggiunto – meglio una pluriclasse in più in montagna per l’infanzia e la primaria. Ma questo è un problema politico e culturale, sul quale tutti dobbiamo impegnarci". A questo proposito ha portato l’esempio delle scuole rurali francesi che sono all’avanguardia. Le docenti universitarie Pugliese e Zanoni hanno promosso il progetto "anche dal punto di vista didattico e scientifico".

Al termine è stato proiettato un bellissimo video sulle attività pratiche della scuola di Portico, in relazione alla comunità e al territorio, illustrate dalle tre insegnanti Francesca Briccolani, Silvia Casadei e Giulia Gurioli, nonché da Carlo Casanova di Rocca, che ha spiegato il sostegno del progetto da parte dei Comuni e di tutte le realtà sociali e culturali della valle del Montone che hanno firmato con la scuola un Patto di Comunità.

Le piccole scuole di montagna e aree interne, formate da pluriclassi, saranno anche l’oggetto di un disegno di legge che la parlamentare forlivese Rosaria Tassinari, membro della Commissione scuola della Camera, si è impegnata a portare in Parlamento. Un patto di amicizia per mantenere la scuola anche nei paesi di montagna è stato firmato infine fra i comuni della montagna forlivese e quelli confinanti della Toscana.