
La settimana di sfide fra i rioni di Predappio Viale e Pescaccia si è conclusa lunedì sera in piazza Garibaldi...
La settimana di sfide fra i rioni di Predappio Viale e Pescaccia si è conclusa lunedì sera in piazza Garibaldi col ‘funerale’ del rione Pescaccia, che durante la partita di calcio decisiva di sabato sera ha perso 3-2. Commenta Milena Casadei Rossi, responsabile dell’associazione VialePescaccia, formata da una quindicina di persone di entrambi i rioni, che hanno organizzato un’intensa settimana di manifestazioni sportive, sociali ed enogastronomiche: "Dopo le sfilate dei carri allegorici sul tema Inferno-Paradiso di sabato pomeriggio prima della partita di calcio, con Viale Paradiso e Pescaccia Inferno, e la partita in uno stadio affollatissimo di oltre mille persone, la manifestazione si è conclusa lunedì sera col ‘funerale’ del rione perdente ovvero il Pescaccia".
Il rumoroso e festante corteo del rione Viale, con i colori azzurri, vincitore per la terza volta consecutiva negli ultimi anni (2019-2023-2025), è partito da piazza Sant’Antonio con la bara vuota del funerale, portandola fino a metà del viale principale ai confini con il rione Pescaccia, i cui ‘pescaccini arancioni’, loro malgrado piangenti e a malincuore hanno dovuto caricarsi la bara della sconfitta, fino a piazza Garibaldi, fra grida e scherno e sfottò dei tifosi e dei calciatori del Viale, che seguivano il corteo da un camion strombazzante e al suon di musica.
In piazza Garibaldi i due rioni hanno lanciato gli ultimi strali velenosi, con i perdenti che hanno dovuto goliardicamente ascoltare il discorso funebre dei vincitori. Poi, tutti insieme riunificati e riappacificati, sono andati a bere "festanti e in allegria, fra colori azzurri e arancioni mescolati insieme". Commenta la presidente Milena Casadei Rossi, che tifa Viale: "Si tratta di una bella festa di goliardia, che coinvolge decine e vede ogni giorno della settimana iniziative di ogni genere, mentre gli spettatori e i partecipanti alle varie attività si contano a migliaia, coinvolgendo in pratica tutta Predappio".
Quinto Cappelli