
Sabato scorso si sono incontrati a Tredozio i due comitati per la ricostruzione post terremoto di Tredozio e di Rocca San Casciano, guidati rispettivamente dai due sindaci, Simona Vietina e Pier Luigi Lotti. Commenta la prima cittadina di Tredozio: "Nei prossimi giorni, procederemo insieme nell’elaborazione di un documento che invieremo a Regione e Governo, per richiedere un trattamento analogo a quello applicato dopo il terremoto che colpì l’Emilia nel 2012".
Aggiunge il sindaco di Rocca: "L’unione dei due comitati per la ricostruzione è importante, perché siamo i due comuni più colpiti dal terremoto dello scorso 18 settembre. I due comitati saranno anche uno stimolo per tenere visi i problemi connessi alla ricostruzione". Ma che cosa significa chiedere per Tredozio, Rocca e gli altri comuni lo stesso trattamento dell’Emilia terremotata nel 2012? Risponde il sindaco di Rocca: "Chiediamo che vengano rimborsate tutte le spese che i privati dovranno sostenere per mettere in sicurezza le case e gli appartamenti a causa dei danni subiti dalle scosse dello scorso 18 settembre".
I componenti dei due comitati concordano con i sindaci. Commenta a questo proposito Lorenzo Frassineti, presidente del Comitato per la ricostruzione post-terremoto di Rocca San Casciano: "Continueremo a confrontarci, finché non avremo raggiunto l’obiettivo, che è quello di ottenere i fondi per mettere in sicurezza le case e appartamenti danneggiati, oltre a quelli già stanziati per la somma urgenza (6milioni)". I componenti dei comitati chiedono anche che sia loro concesso "il bonus 110% rafforzato" a lunga scadenza fino al 2025.
Le famiglie sfollate a Tredozio sono 79, per un totale di oltre 150 persone fuori casa e alloggiate provvisoriamente da parenti, amici, l’Ostello Le Volte e il camping attiguo, mentre a Rocca San Casciano le famiglie sfollate restano 29, con 56 persone, sistemate come quelle di Tredozio.
Domenica scorsa intanto, in occasione della seconda e ultima giornata Sagra del Bartolaccio, sono arrivati a Tredozio gruppi e associazioni a portare la solidarietà ai terremotati, fra cui la Protezione civile di Porto Tolle, nel delta del Po, un gruppo di Alpini e una delegazione dell’Associazione La Sorgente di Bologna, che svolge anche servizio di 118 in convenzione col pubblico, guidata dl direttore sanitario, il dottor Cristian Perez. Quest’ultimo era stato come ufficiale medico dei carabinieri a Tredozio durante l’alluvione e le frane di maggio che avevano isolato il paese per tre settimane.