La bella giornata di sole, anche se un po’ ventosa e freschina, ha favorito la Sagra dei Frutti del Sottobosco di Portico, presa d’assalto ieri da oltre 5mila visitatori e buongustai da tutta la Romagna e non solo. "Siamo veramente soddisfatti di come è andata la 42ª edizione – racconta la nuova presidente della Pro loco, Lucia Santandrea – sia perché sono accorsi 50-60 volontari a preparare in cucina e a servire a tavola, bravissimi, sia perché la gente ha pazientato in fila ad aspettare il proprio turno. Gli stand gastronomici sono stati aperti dalle 11.30 fino a sera. La specialità più gettonata? I funghi trifolati come secondo, sopra il crostone di pane abbrustolito e nel sugo abbinato alla polenta. Ne abbiamo cucinati un quintale e 30 chili, spariti in poco tempo".
I numeri della cucina della Pro loco sono: 1.500 persone servite a tavola presso gli stand sotto il tendone che ne contiene 300 alla vola, più alcune centinaia di asporto. "Per la prima volta – racconta la presidente della Pro Loco – abbiamo svolto servizio di asporto e consegna a una cinquantina di titolari delle bancarelle, grazie ai nostri ragazzi, comprendente lasagna ai funghi, porchetta con patate fritte e acqua". Inoltre la Pro loco ha arrostito 2 quintali di marroni, venduti al minuto durante il passeggio per tutta la giornata. Fra le bancarelle dei prodotti tipici, molti i venditori di castagne, che in Appennino sono chiamati i marroni buoni o domestici, provenienti dalla vallata del Montone, ma anche da San Godenzo e Marradi. Il prezzo? Da 5 a 8 euro al kg, in base alla qualità e pezzatura. Mentre i funghi porcini sulla bancarella di Morelli di Santa Sofia sono stati venduti a 30 euro il kg. Racconta la titolare Marisa Morelli: "Il tartufo ha suscitato molta curiosità, ma siamo all’inizio dell’annata". Venduto all’etto a 250 euro in su il bianco, mentre il nero si è fermato a 40. Conclude la presidente della Pro loco: "Molto apprezzati dai visitatori anche la musica, gli spettacoli le mostre e soprattutto l’accoglienza del nostro bel paese".
Quinto Cappelli