OSCAR BANDINI
Cronaca

Strade a Forlì e Cesena, dopo i tagli mancano i fondi: ecco dove

Sono sei le direttrici che, secondo l’ente, saranno penalizzate dal Governo: 4 milioni in meno tra 2025 e 2026 (il 70% dei finanziamenti già stabiliti). Toccate anche la zona di Spinello e Sant’Andrea di Forlimpopoli

Roberto Cavallucci, consigliere provinciale delegato alla viabilità, lungo la Bidentina che vene toccata dai tagli in vari punti

Roberto Cavallucci, consigliere provinciale delegato alla viabilità, lungo la Bidentina che vene toccata dai tagli in vari punti

Forlì, 24 maggio 2025 – La legge di bilancio 2024-2026 introduce ulteriori tagli per le Province, complicando la situazione finanziaria già precaria di questi enti intermedi tra Comuni e Regioni. Diverse strade provinciali del comprensorio forlivese – lo hanno annunciato nei giorni scorsi gli uffici di piazza Morgagni – non saranno messe così in sicurezza a causa dei tagli imposti dalla Legge di Bilancio e dal Milleproroghe ai programmi di investimento delle Province.

Sulle strade provinciali, come ha denunciato il presidente nazionale dell’Unione delle Province italiane (Upi) si è abbattuto un taglio di 1,7 miliardi. Risorse già assegnate a Province e Città metropolitane e destinate agli investimenti per la messa in sicurezza e l’efficientamento di 120 mila chilometri di vie che collegano il Paese.

“Molto grave poi è che si siano tagliate risorse che riguardano investimenti degli anni 2025 e 2026 – ha precisato il consigliere provinciale delegato alla viabilità del forlivese Roberto Cavallucci – una riduzione del 70% dei fondi che di fatto sta bloccando cantieri già previsti e concordati con lo stesso ministero delle infrastrutture, con ripercussioni sulla viabilità e quindi sulla sicurezza dei nostri cittadini”.

Vediamo nello specifico i numeri riguardanti la Provincia di Forlì-Cesena. Per il 2025 e 2026 le risorse assegnate erano di 2,8 milioni di euro per ciascuna annata per un complessivo di 5,7 milioni. Ora, alla luce dei tagli, per ogni anno le risorse saranno di soli 861.357 euro sia per il 2025 che il 2026 per un totale di 1,7 milioni da distribuire fra 13 interventi nei due comprensori del Forlivese (6) e del Cesenate (7). L’Upi Emilia-Romagna calcola che nei due anni vengano meno 4 milioni di euro. Mentre Marco Croatti, senatore del Movimento 5 Stelle, lo calcola nei termini del 70%.

Le cifre da riprogrammare per il forlivese – secondo una tabella riepilogativa diffusa dall’ente – riguarderanno varie strade, anche importanti come la Lughese (Sp1), nel tratto di San Martino in Villafranca dal km 10 al km 11, nel territorio comunale di Forlì. La Sp3 del Rabbi è toccata da più cantieri: da Predappio a San Zeno (Galeata). I tagli toccano anche vari tratti della Bidentina (Sp4) da Santa Sofia a Campigna, dove erano previsti diversi interventi di messa in sicurezza e di adeguamento della carreggiata: la strada è molto trafficata per la presenza di numerosi turisti che raggiungono la Foresta di Campigna nel Parco nazionale. Nella stessa vallata, occorrerà riprogrammare il futuro della Sp 77 di Spinello, dal km 4 al km 6: un tratto che congiunge Santa Sofia e la val Bidente alle frazioni di Nocina-Montriolo e Spinello dove sono presenti molte attività agrituristiche, agricole e allevamenti. E ancora la Sp 127 Spinello-Civorio (dal km 6,5 al km 8) nella valle del torrente Borello dove la carreggiata e il manto stradale sono molto dissestati. Infine, la Sp106 bis nella frazione di Sant’Andrea (Forlimpopoli) nel tratto verso il confine con la provincia di Ravenna.

L’Upi ha calcolato un ulteriore taglio nel triennio successivo, dal 2026 al 2028 di 6,9 milioni di euro. Parla di “profonda preoccupazione”, “scelta incomprensibile e scellerata”. L’Ance (l’associazione dei costruttori edili) dell’Emilia-Romagna ricorda le “infrastrutture danneggiate e in alcuni casi ancora inagibili, a seguito delle alluvioni”. Ed esprime timori anche “sul fronte occupazionale”. Per Croatti, la situazione della Provincia di Forlì-Cesena sarà “drammatica”, “un vero e proprio disastro che impatterà direttamente sulla vita quotidiana di cittadini, aziende e viaggiatori”. “La sicurezza non è un optional” ma, secondo l’esponente dell’opposizione, dal Governo c’è “totale indifferenza”.