"Sull’ex Eridania uno studio dell’università Ora un progetto come fu il San Domenico"

Ieri l’incontro sul futuro dello zuccherificio. Italia Nostra: "Sia sostenibile e integrato con la città. Attenti alle tecniche di recupero"

"Sull’ex Eridania uno studio dell’università  Ora un progetto come fu il San Domenico"

"Sull’ex Eridania uno studio dell’università Ora un progetto come fu il San Domenico"

di Paola Mauti

Nonostante il freddo, con rischio neve, la sala del Foro Boario alla fine si è riempita: ci sono oltre sessanta persone, suggeriscono gli organizzatori. ‘Eridania tra passato e futuro’, questo il tema dell’incontro organizzato dal comitato di quartiere Foro Boario-San Benedetto insieme alle associazioni Auser e Italia Nostra. Scopo dell’iniziativa è promuovere un percorso partecipato, aperto al quartiere e a tutta la città, sul tema del recupero dell’ex zuccherificio. A cinquant’anni dalla chiusura, nel novembre scorso, come è noto, la struttura è stata acquisita dal Comune del Forlì.

I suggerimenti per il riutilizzo, che copre un’area di oltre 16 ettari, non sono mancati. L’ultimo in ordine di tempo, proposto da Massimo Viroli (coordinatore provinciale dei seniores di Forza Italia), è focalizzato sull’idea di farne un orto botanico. Molti gli interventi, alcuni centrati sulla storia, anche da un punto di vista architettonico, dell’importante struttura, il suo valore economico, la percezione che negli anni ne hanno avuto gli abitanti del quartiere. E un importante annuncio: quello di una convenzione, della durata di tre anni, tra Italia Nostra e la facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna con sede a Ravenna per lo studio da un punto di vista tecnico degli edifici presenti nell’area. Lo scopo della ricerca è individuare e studiare le criticità strutturali, per poi applicare le tecniche migliori finalizzate alla conservazione degli edifici. "La proprietà, che oggi è il Comune di Forlì, non può farsi sfuggire questa opportunità e, del resto, abbiamo già avviato dei contatti con l’amministrazione – dice Mara Bianchi, della sezione cittadina di Italia Nostra e coordinatrice del gruppo di lavoro –. Si tratta di individuare le migliori tecniche di intervento e questo è fondamentale per qualunque progetto sarà realizzato".

A introdurre i lavori è stata Loretta Poggi, coordinatrice del comitato di quartiere: "Questo è il penultimo di una serie di incontri a carattere informativo, progettati con Auser, su varie tematiche: oggi è centrato su Eridania ed è molto importante, perché i residenti devono sapere cosa ha rappresentato questo stabilimento, per capire cosa farne". Interviene Maria Luisa Bargossi, presidente di Auser Forlì: "Il nostro incontro è finalizzato a sollevare l’attenzione e a sollecitare la partecipazione dei cittadini". Luciana Prati è presidente della sezione di Forlì di Italia Nostra: "La nostra associazione si occupa di Eridania dal 2002, quando abbiamo presentato la proposta di vincolo, che è stata accolta dalla Sovrintendenza. Oggi ci sono molti soggetti che dialogano con noi sul tema. Il nostro obiettivo è mettere Eridania in una posizione che sia una parte integrante della città e collaborare all’elaborazione di un progetto sostenibile, come è stato per l’esperienza del San Domenico".

Dell’importanza sul piano economico dello zuccherificio, con i suoi 1040 operai – quando la città contava appena 40mila abitanti – ha parlato Lorenzo Albini, anche lui della sezione forlivese di Italia Nostra: "In molti hanno lavorato in Eridania. C’erano molte competenze, dentro gli stabilimenti e fuori, con tutto l’indotto. Forlì ha avuto un’unica impresa cha gestito l’area per 70 anni ed è diventata leader in Italia".