Tante dimissioni e non c’è affatto da meravigliarsi

Lavoratori forlivesi abbandonano i loro posti a causa di regole sempre più stringenti, pause compresse, orari estesi, condizioni ambientali estreme e sindacati poco attivi. Imprenditori illuminati offrono welfare aziendale per migliorare la situazione.

Un po’ di giorni fa il direttore di Confcommercio Forlì commentava piuttosto sorpreso i dati sulle dimissioni dal lavoro. Da dipendente non mi meraviglia vedere un numero così massiccio di persone che abbandonano il proprio posto. Primo fra tutti, regole sempre più stringenti da parte dei datori di lavoro che ostacolano la vita del lavoratore nell’azienda; pause sempre più compresse, orari di lavoro sempre più estesi, straordinari fuori controllo; e per chi lavora nei negozi orari a volte improponibili compresi chiaramente sabato e domenica. Non dimentichiamoci inoltre che fino a prima dell’era Covid in alcune aziende ‘andava di moda’ non applicare il contratto collettivo nazionale, in modo da avere le mani libere nell’inserire regole peggiorative. Mettiamoci anche le condizioni ambientali sempre più estreme: basta guardare il caldo degli ultimi anni, che rende la vita dei lavoratori sempre peggiore all’interno delle aziende o di chi opera all’aperto.

Volevo inoltre ricordare la figura del sindacato in questo momento: il principale, la Cgil, spende buona parte delle energie e risorse in attività politica, che spesso porta al lavoratore ben pochi vantaggi; basti pensare al segreterio generale di Forlì che sembra papabile candidata alle prossime elezioni amministrative.

Capitolo ristoranti: veramente ci sono ancora persone che pensano di aprire l’ennesimo ristorante sapendo in partenza che il personale qualificato o meno scarseggia già da qualche anno? È masochismo o le svariate serie tv ormai hanno trasformato il popolo italico in chef e ristoratori?

In mezzo a tutte queste negatività ci sono per fortuna gli imprenditori illuminati, quelli che hanno i contratti di secondo grado, quelli dei premi di produzione, quelli del welfare aziendale, quelli dei buoni spesa o dei ‘buoni studio’ per i figli dei dipendenti. Non sono la maggioranza, ma sono quelli che sicuramente hanno meno difficoltà a trovare dipendenti. D’altronde, se il dipendente si trova a proprio agio sul posto di lavoro difficilmente si licenzierà.

Alex Ricci