
Si è tenuta ieri nel foyer la cerimonia conclusiva del progetto del Carlino in collaborazione con Centro Diego Fabbri, Accademia Perduta e Cia Conad.
Si è concluso il progetto ‘Teatro in classe’, iniziativa del Carlino realizzata in collaborazione con il Centro Diego Fabbri, Accademia Perduta/Romagna Teatri e Cia Conad. Gli studenti dell’Istituto tecnico economico Carlo Matteucci, del liceo Classico Morgagni, e del Liceo artistico e musicale Canova, dopo aver recensito gli spettacoli del teatro Diego Fabbri e Piccolo, hanno partecipato ieri alla premiazione nel foyer. "Avvicinare i giovani al teatro è la nostra missione – commenta Paolo De Lorenzi del Centro Diego Fabbri –, nella convinzione che, come diceva Fabbri, ‘il teatro è di tutti e per tutti’. Tutti i testi sono stati emozionanti e pieni di valore, perché esprimono il vostro punto di vista. Andare a teatro significa condivisione di uno spazio culturale e di idee e voi lo avete fatto anche esercitando il vostro occhio giornalistico".
Non ha potuto presenziare alla cerimonia Ruggero Sintoni, co-direttore di Accademia Perduta, ma ha voluto trasmettere il suo messaggio tramite Cristina Valgimigli: "Per noi è importante favorire la partecipazione dei giovani in forma gratuita e collettiva: siete un contributo prezioso". Per il vicesindaco e assessore alla cultura Vincenzo Bongiorno: "Il teatro aiuta ad allargare le menti e cercare un confronto vivo, mentre il giornalismo a trasmettere un messaggio agli altri e voi, con questa esperienza, avete coniugato entrambi gli aspetti". Ricorda una ricorrenza importante, Enrica Mancini, responsabile area comunicazione Cia Conad: "Questo è il 50° anniversario della morte di Pasolini. Al suo funerale Moravia disse: ‘oggi abbiamo perso un poeta, e un poeta è sacro’. Dobbiamo recuperare questa sacralità, e vale per ogni forma di cultura. Continuate ad andare a teatro: la cultura ci aiuta a rimanere umani".
A prendere il microfono, poi, alcune docenti. "Siamo vicini sia al teatro – le parole di Isabella Leoni del Canova –, al quale è dedicato anche il nostro indirizzo ‘Scenografia’, che al giornalismo, tanto che produciamo anche un giornalino di istituto. Ogni anno aderiamo con piacere". Parla dello spettacolo scolastico andato in scena ieri sera al Testori, Donatella Boscherini, insegnante del Matteucci: "Il nostro laboratorio – spiega – ha dato origine a ‘Donna, vita, libertà’,in cui parliamo della protesta delle donne iraniane. Il teatro è un modo per fare insieme un percorso di crescita civile". Porta la sua testimonianza una delle studentesse, Giulia Curina, del Matteucci: "È stata un’esperienza bellissima, anche perché faccio teatro sin da quando ero piccola. Spero di partecipare anche il prossimo anno". Tutti i ragazzi hanno ricevuto la targa del Carlino e un buono per l’acquisto di libri donato dal Centro Diego Fabbri.
Sofia Nardi