Strage dei tre fratelli morti a Forlì. "Perché Fatima guidava sola?"

La ragazzina era al volante dell’auto dello zio ma aveva solo il foglio rosa e doveva essere affiancata. Schiacciati dal silos dopo lo schianto: ipotizzato il reato di omicidio colposo plurimo. Presto i primi indagati

Bertinoro (Forlì-Cesena), 9 aprile 2023 – Un sopralluogo di un’ora e mezza in seguito al quale la procura di Forlì ha mosso i primi passi formali dopo la triplice tragedia di venerdì. L’ipotesi di reato è quella di omicidio colposo plurimo. Per il momento nessun indagato, ma presto arriveranno le iscrizioni necessarie per procedere agli accertamenti tecnici. Così come nessuna decisione in merito all’autopsia o ai funerali dei tre giovanissimi.

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È stato sentito lo zio delle tre vittime: Fatima Boulgoute (18 anni) e i piccoli Ousama (13) e Marva (9), tutti originari del Marocco ma residenti dal 2020 a Meldola sull’appennino forlivese, tutti a bordo dell’auto travolta da 20 tonnellate di mangime. Lo zio è il custode dell’allevamento Casagrande di San Pietro in Guardiano, frazione di Bertinoro, nonché l’unico presente venerdì.

L’auto schiacciata da venti tonnellate di mangime, a destra Fatima Boulgoute
L’auto schiacciata da venti tonnellate di mangime, a destra Fatima Boulgoute

Il suo compito era quello di controllare che tutto fosse a posto nei capannoni dedicati a galline e pulcini. Non c’era nessun altro: giorno di chiusura a ridosso della Pasqua. Chiuse anche le scuole: Marva e Ousama studiavano a Meldola, mentre Fatima era iscritta all’alberghiero di Forlimpopoli, e così era stato lo zio a prenderli con sè. E gli inquirenti non hanno potuto fare a meno di chiedergli come mai Fatima guidasse la sua Opel Zafira. La giovane aveva il foglio rosa, stava prendendo la patente ed effettuava alcuni giri di prova attorno allo stabilimento. Tuttavia avrebbe dovuto essere affiancata da un guidatore adulto. Invece, era sola. Anzi: aveva caricato i fratellini. Fino a quell’ultima fatale curva, in cui ha perso il controllo finendo contro un silos carico di granaglie: il contenitore ha schiacciato i tre giovanissimi. In quel momento, lo zio stava svolgendo la sua mansione in giro per lo stabilimento: non ha assistito alla tragedia, è stato richiamato dall’infernale rumore dello schianto.

"Diligente, dolce e determinata". Così la preside Mariella Pieri ha voluto ricordare Fatima, studentessa della 5ª B, indirizzo accoglienza turistica, presso l’istituto intitolato a Pellegrino Artusi e oggi "colpito al cuore". "Fatima parlava un italiano fluente – riprende la preside –, era inserita in tutte le attività della scuola, partecipava a open day e cene d’istituto. Ora staremo vicini ai compagni di classe". Il padre Aziz è arrivato ieri dal Marocco, dove si trovava per accudire i genitori anziani. La famiglia Boulgoute vive in affitto nel centro di Meldola. E tanti – dai compagni di scuola dei due minorenni al centro islamico del paese – stanno già pensando a come aiutare economicamente la famiglia. Si è pregato per loro sia durante la Via Crucis del paese sia, dopo che la notizia ha fatto il giro d’Italia, in numerose moschee: "Siamo sconvolti per queste tre vite spezzate", ha detto Yassine Lafram, presidente delle comunità islamiche italiane (Ucoii).