Forlì, 27 maggio 2025 – “Era una ragazza che condivideva la nostra stessa passione. Frequentava la palestra da poco più di un anno e aveva partecipato anche a uno dei nostri corsi. Siamo profondamente scossi e addolorati e ancora di più ci sconvolge l’assurda dinamica dell’incidente”.
Le parole di Marco Tomidei, presidente del centro di arrampicata Vertical di via Pandolfa, esprimono grande tristezza per la tragica scomparsa di Elena Donca, 32 anni, originaria della Moldavia da tempo residente a Faenza, ma comunque legata a Forlì, dove tuttora vivono diversi parenti, tra cui la sorella.

Sabato, dopo aver trascorso la giornata scalando la vetta del Monte Titano a San Marino insieme a due amici, la donna ha perso la vita scivolando sul sentiero durante il rientro al parcheggio. Elena era un’arrampicatrice esperta, abituata a confrontarsi con pareti impegnative e a superare le difficoltà che la montagna propone. Quel tratto, apparentemente sicuro e privo di pericoli, si è rivelato però fatale. Secondo una prima ricostruzione, la 32enne è caduta improvvisamente, precipitando nel vuoto tra rocce e vegetazione. Il volo, di oltre 40 metri, è avvenuto improvvisamente, i compagni se ne sono accorti solo dopo aver udito il rumore sordo dell’impatto.
La palestra forlivese, uno dei principali centri di riferimento per l’arrampicata sportiva per il nord Italia, ha espresso il suo cordoglio anche attraverso delle storie su Facebook e Instagram: “Tutta la comunità del Vertical si stringe al dolore per la sua tragica scomparsa. Le nostre condoglianze e un abbraccio sincero alla famiglia e ai suoi cari”.
A causa delle difficili condizioni del terreno e il calare della luce, il recupero del corpo da parte dei Vigili del fuoco di Rimini e degli uomini della Polizia Civile di San Marino è stato possibile solo nella giornata di domenica con l’ausilio di un elicottero di soccorso. La magistratura sammarinese ha aperto un’inchiesta, ma la dinamica dei fatti sembra chiara: si è trattato di un tragico incidente. Per stabilire la data e il luogo dei funerali si attende il nullaosta dell’autorità giudiziaria. La montagna, teatro di fatica e gratificazione, è stata testimone dell’improvvisa tragedia che ha interrotto il cammino di Elena. La sua scomparsa lascia un vuoto non solo tra le rocce che tanto amava, ma anche nel cuore di chi ha condiviso con lei la passione per questa disciplina.