
L’idea è sbocciata per coniugare una passione smodata per la storia dell’antica Roma con quella per il trekking, la fotografia e i cammini all’aria aperta, preferibilmente nelle campagne verdi e fresche del Nord Europa, tra cieli plumbei anche in piena estate e panorami poco ‘social’, sconosciuti ai più.
È così che il 28enne forlivese Guido Lattuneddu motiva la scelta di dedicare le proprie ferie d’agosto "non alla vacanza, ma al viaggio": un viaggio che l’ha portato a percorrere a piedi, assieme al fratello Riccardo, 25 anni, e all’amico Michele Tufariello - 26 anni, anch’egli forlivese - il Vallo di Adriano.
Lattuneddu, in tanti le avranno chiesto innanzitutto cos’è e dove si trova il Vallo di Adriano…
"Praticamente tutti (ride, ndr). È una imponente fortificazione in pietra, che l’imperatore romano Adriano fece erigere, nella prima metà del II secolo, per segnare il confine tra la provincia romana della Britannia e la Caledonia. La fortificazione divideva l’isola in due parti e rappresentava il confine più settentrionale dell’impero romano. Menzionato spesso per indicare – erroneamente – il confine tra Scozia e Inghilterra, il muro ricade completamente nel territorio dell’Inghilterra settentrionale".
Quando è cominciata l’avventura?
"Il 6 agosto siamo arrivati a Londra in aereo, ma il cammino vero e proprio è iniziato due giorni più tardi, dalla località Bowness-on-Solvay. Abbiamo percorso a piedi, in media, 30 chilometri al giorno, fino a raggiungere, il 12 agosto, Newcastle-upon-Tyne, la cittadina sul fiume Tyne che segna la fine della fortificazione".
Ci sono stati momenti di difficoltà durante il cammino?
"Ci siamo sentiti veramente stanchi solo una volta, in realtà, ma abbiamo trovato il supporto costante delle persone del posto, tutte gentili e disponibili: in tante si sono offerte addirittura di ospitarci nelle loro case".
Per affrontare l’esperienza occorre allenarsi durante l’anno?
"È un trekking adatto a tutti, privo di dislivello e senza ostacoli significativi. Io non sono uno sportivo, ma mi sentivo al sicuro perché mio fratello e Michele sono fisioterapisti (sorride, ndr). È più difficile, per chi non è abituato a questo genere di viaggi, ridurre all’essenziale il bagaglio in spalla ed essere pronti ai cambiamenti, anche repentini, del meteo".
Come mai questa passione per l’antichità romana?
"Sono laureato in Filosofia e archeologia, anche se nella vita mi occupo di tutt’altro (lavoro a Milano nel gruppo Rinascente e in passato mi sono dedicato all’organizzazione di eventi). Con mio fratello e Michele abbiamo in comune l’amore per il viaggio, non come semplice vacanza da turisti mordi-e-fuggi, ma come desiderio di contatto autentico con le persone e le testimonianze storiche del luogo visitato".
Consiglierebbe un tour del Vallo anche a chi è digiuno di storia romana?
"Decisamente. È un paesaggio capace di rubarti il cuore: burbero e, allo stesso tempo, infinitamente romantico".