VALENTINA PAIANO
Cronaca

Una balera sotto le stelle. Il liscio, successo senza età. Mille in piazza per ’Cara Forlì’. Vandelli: "Amo la Romagna"

La quarta edizione della festa ha confermato un format che piace a tutte le generazioni. Premio speciale a Riccarda, figlia del grande Secondo Casadei, e al leader degli Equipe 84.

Una balera sotto le stelle. Il liscio, successo senza età. Mille in piazza per ’Cara Forlì’. Vandelli: "Amo la Romagna"

La quarta edizione della festa ha confermato un format che piace a tutte le generazioni. Premio speciale a Riccarda, figlia del grande Secondo Casadei, e al leader degli Equipe 84.

Piazza Saffi ieri sera si è trasformata in un grande palcoscenico sotto le stelle, accogliendo con entusiasmo la quarta edizione di ’Cara Forlì’, la manifestazione dedicata al liscio. Oltre mille gli spettatori, non solo forlivesi: "Abbiamo avuto prenotazioni perfino da Veneto, Lombardia, Marche, Umbria e Lazio", sottolinea il sindaco, Gian Luca Zattini.

I bar e i ristoranti circostanti hanno lavorato a pieno regime, offrendo ristoro a chi si è fermato, prima e durante, per godersi un evento che prometteva un tuffo nel passato.

La serata è iniziata con la sfilata delle Bande Città di Forlì, Civitella e Cusercoli, un’anteprima musicale che ha dato il via alla festa. Il concerto ha preso il via con i big della tradizione romagnola: Luana Babini, Roberta Cappelletti, Mauro Ferrara e Moreno ‘il Biondo’. Dopo la performance, gli assessori Kevin Bravi, Andrea Cintorino e Vincenzo Bongiorno hanno onorato i cantanti per la loro dedizione e passione. Tra i ‘giganti’ del liscio anche Riccarda Casadei, figlia del celebre Secondo, che è stata premiata dal sindaco Gian Luca Zattini: "Siamo molto legati a Cara Forlì, il liscio è cultura, non solo divertimento. Riccarda porta avanti la nostra tradizione per questo si merita un riconoscimento – spiega il primo cittadino sul palco –. Oggi qui con noi a fare festa ci sono anche due centenarie: Alba e Maria". Lo spettacolo però riservava anche altre sorprese perché Riccarda Casadei ha omaggiato il sindaco con il manoscritto originale della musica di Carlo Brighi, detto Zaclèn. "Questa serata è un’iniezione di energia nonostante per me non sia un momento facile – spiega emozionato e sorpreso Zattini, riferendosi alla scoperta di un tumore per cui è stato operato poche settimane fa –. Sono onorato".

La manifestazione è proseguita, guidata dall’energico Giordano Sangiorgi del Mei, con l’atteso ritorno dell’Orchestra Cara Forlì. A dare vita a queste note, oltre al talento di Moreno Conficconi, è stato il forlivese Danilo Rossi, prima viola del Teatro alla Scala di Milano. Nella mite serata di settembre, aldilà delle transenne, qualcuno si è goduto lo spettacolo sui gradini di San Mercuriale e alcuni piccoli spettatori, invece, si sono arrampicati ai piedi di Aurelio Saffi. Una delle novità più apprezzate è stata la performance dei giovani talenti dell’orchestra Santa Balera, che rappresentano la nuova generazione del liscio. I ragazzi hanno portato ‘nuova linfa’, reinterpretando i brani tradizionali in chiave moderna e conquistando il pubblico con un’energia contagiosa. La loro presenza sul palco è stata la dimostrazione di come il liscio, pur ancorato alle sue radici, sia in grado di evolversi e di parlare anche ai giovani.

Il cuore dell’evento è stata l’esibizione di Maurizio Vandelli, voce leader del gruppo Equipe 84 e guest star d’eccezione, che ha chiuso la manifestazione e incantato il pubblico intonando un paio di strofe di Romagna Mia e alcuni dei suoi brani più celebri come ‘Bang bang’ e ‘Un angelo blu’. "Amo la Romagna – dichiara Vandelli – sono venuto per anni d’estate con la famiglia a Torre Pedrera". L’artista è stato omaggiato dal sindaco Zattini con una caveja simbolo della città e il libro di Mario Russomanno sui 70 anni di ’Romagna Mia’. L’atmosfera della serata è stata arricchita dalla presenza di due piste da ballo, animate dagli studenti delle scuole Le Sirene Danzanti e New Dance Studio di Rimini. Cara Forlì ha dimostrato ancora una volta la vitalità e l’importanza della cultura del liscio, capace di unire generazioni diverse in un’unica grande festa.