ALESSANDRO RONDONI
Cronaca

Una ricorrenza speciale. Don Roberto Rossi: : "Celebrai con Francesco i 50 anni di sacerdozio"

Il parroco di Regina Pacis, con altri tre preti forlivesi, andò a Santa Marta: "Ricordo la sua semplicità". Gli donarono un quadro della Madonna del Fuoco.

Don Roberto Rossi, accompagnato dal vescovo emerito Lino Pizzi, col Papa

Don Roberto Rossi, accompagnato dal vescovo emerito Lino Pizzi, col Papa

Don Roberto Rossi, parroco di Regina Pacis, vive questi giorni di cordoglio per la morte del Papa insieme alla sua comunità, che quest’anno celebra il 60° anniversario di fondazione. "Papa Francesco – afferma il sacerdote – mi ha aiutato a essere prete con la chiarezza e la solidità della sua fede in Cristo, con la semplicità, l’umiltà e la povertà della sua esistenza e con la profondità di un amore infinito per ciascuno e per tutti. Mi ha aiutato col suo esempio di sorriso, di accoglienza, di ricerca di amicizia sincera alle persone, di vicinanza e di preferenza ai più deboli, ai poveri, a quanti sono in qualunque genere di difficoltà. Porto nel cuore l’abbraccio col quale mi ha accolto e incoraggiato nel 50º anniversario del mio sacerdozio".

Il parroco di Regina Pacis, infatti, ricorda ancora molto bene quel 18 giugno 2018, quando ebbe la possibilità di celebrare la messa con Papa Francesco nella cappella di Santa Marta, in Vaticano. "Insieme agli altri quattro sacerdoti della nostra diocesi, don Franco Appi, don Bruno Bertelli, don Agostino Fornasari e don Cesare Perugini, anche loro arrivati al 50° di ordinazione sacerdotale, facemmo richiesta di poter incontrare il Santo Padre, e possibilmente celebrare la messa con lui. Ci fu concesso lunedì 18 giugno e così andammo, accompagnati dal nostro vescovo emerito, mons. Lino Pizzi".

È ancora molto viva l’emozione e l’intensità di quella celebrazione: "Quando arrivammo alle 6.30 nella cappella di Santa Marta, il Papa era già là, nell’ultima panca della chiesa, in preghiera. Come un semplice parroco si portò all’altare, sistemando da solo alcune cose per la liturgia. Pronunciò la sua omelia, senza testo scritto, ma ben preparata e concreta. Terminata la messa, ci invitarono nel corridoio antistante dove il Papa passò a salutare quel gruppo di circa cinquanta persone che aveva partecipato alla preghiera. Arrivò anche da noi che avevamo celebrato con lui".

I quattro sacerdoti forlivesi avevano portato un dono: "Un’immagine della Madonna del Fuoco. Francesco si interessò alle varie figure del quadro, poi ci salutò uno a uno incoraggiandoci". Don Roberto ricorda il Papa come una persona contraddistinta da "semplicità, profondità, accoglienza piena con noi e con tutti" e come un pastore che sapeva ascoltare i bisogni della gente. "Continuando la giornata ripensavamo a lui che già alle nove del mattino aveva incontrato tante persone e aveva ascoltato esperienze, problemi, propositi, preghiere e speranze. Un grande esempio, una vera testimonianza".