SOFIA NARDI
Cronaca

Una vetrina in piazza Saffi: "Non solo un punto ristoro, spazio alla romagnolità"

I vertici della Fondazione spiegano lo spirito con cui nasce la struttura del dopo Eataly: "Quella è una storia del passato, ora un progetto complesso" .

Una vetrina in piazza Saffi: "Non solo un punto ristoro, spazio alla romagnolità"

Una vetrina in piazza Saffi: "Non solo un punto ristoro, spazio alla romagnolità"

Ci saranno un bar, un’osteria e una pizzeria, ma gli ideatori del progetto Casa Romagna tengono a specificarlo: questo non sarà solo un punto ristoro, ma una vetrina della romagnolità in tutte le sue forme. "Finalmente siamo arrivati all’ultima tappa di un progetto che abbiamo sempre identificato come strategico per il territorio – le parole di Maurizio Gardini, presidente della Fondazione Carisp –. Siamo stati messi in difficoltà dal Covid, poi dall’alluvione che ha cambiato tutte le priorità, ma non abbiamo mai smesso di lavorare. Non eravamo interessati ad aprire semplicemente un ristorante o un bar, perché sappiamo che non è di questo che la città ha bisogno: il centro storico rivendica un luogo che si presenti come un’interpretazione del territorio e Casa Romagna sarà proprio una presentazione delle nostre terre, sotto diversi aspetti. Eataly non esiste più, è una storia del passato – conclude –. Esiste il palazzo dove sta prendendo vita un progetto complesso".

Il microfono passa poi al vicepresidente della Fondazione, Gianfranco Brunelli: "Per palazzo Talenti-Framonti inizia un tempo nuovo, la cui missione sarà quella di creare un luogo simbolo accogliente, un attrattore per la città e il territorio. Casa Romagna rappresenta un’unione di realtà, un ‘noi’ che deve parlare di qualità ed eccellenze, non solo in riferimento ai prodotti alimentari, ma anche agli aspetti sociali e culturali delle nostre zone. A Casa Romagna non agiranno solo realtà affermate e famose, ma anche piccoli produttori e cooperative sociali: sarà un posto in cui il ‘noi’ sarà esaltato".

Brunelli, poi, offre qualche anticipazione anche sulla filosofia che caratterizzerà il comparto della ristorazione: "Si punterà a riprendere i contenuti della tradizione facendoli evolvere verso la ricerca della raffinatezza". "Mi ha entusiasmato – interviene Gardini – il fatto che gli imprenditori coinvolti siano tutti giovani: è un valore in più, visto che a noi interessa che Casa Romagna dialoghi con i ragazzi, in particolare con i tanti studenti universitari che animano il centro".

Il compito di individuare tutte le realtà che, insieme, comporranno il tessuto di Casa Romagna, nel corso dell’ultimo anno e mezzo, è stato della società MnComm: "Non è stato facile – commenta la direttrice della food division della società, Carla Icardi –, infatti la Fondazione ci ha detto tanti ‘no’, perché gli attori ideali di Casa Romagna dovevano coniugare tutti gli aspetti, quelli qualitativi, di rappresentatività e di coerenza con le altre realtà in gioco. Alla fine abbiamo trovato la prima cordata di soggetti che rispondono appieno a tutte queste importanti caratteristiche".

L’ultima parola è di Luca Zambianchi, presidente di Civitas, società partecipata della Fondazione Carisp che detiene la proprietà di palazzo Talenti-Framonti: "Abbiamo lavorato molto per cercare di dare vita al progetto – dice –, in un susseguirsi incessante di idee e suggerimenti. Molte sono state le difficoltà, anche di ordine burocratico e amministrativo, dato che non è semplice tenere unite così tante persone e realtà diverse. Alla fine abbiamo scelto una formula che ci sembra quella giusta per il futuro della città".