QUINTO CAPPELLI
Cronaca

Un’idea per la svolta. L’arte alla Casa del Fascio: sì di Predappio e Regione

L’ex assessore Felicori ha proposto al Carlino un’intesa con la Galleria nazionale per ridare vita all’edificio che è in stallo da anni. Il sindaco Roberto Canali: "Osservazioni intelligenti e pratiche, possono trovare il consenso di molti".

Sopra, l’ex Casa del Fascio in pieno centro a Predappio. A sinistra, il sindaco Roberto Canali

Sopra, l’ex Casa del Fascio in pieno centro a Predappio. A sinistra, il sindaco Roberto Canali

e Matteo Bondi "Propongo di aprire nell’ex Casa del Fascio di Predappio una sezione della Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, dedicata alle arti in Italia fra le due guerre mondiali". La proposta di Mauro Felicori – manager culturale, già direttore della Reggia di Caserta ed ex assessore alla cultura dell’Emilia-Romagna –, pubblicata ieri sul Carlino, trova vari consensi, fra cui quello del sindaco di Predappio, Roberto Canali, esponente del centrodestra, e dell’assessora regionale Gessica Allegni (Pd). "Su questi argomenti – precisa Felicori – si può trovare una chiave di lettura comune e una memoria condivisa". Mentre l’originario progetto che si discute da una decina d’anni, a livello politico e culturale, di fare "una sorta di museo-centro studi del XX secolo, con riferimento particolare al ventennio", incontra ostacoli di ogni genere.

"Le osservazioni di Felicori – ragiona il primo cittadino di Predappio, Canali – sono intelligenti, pratiche e che potrebbero raccogliere il consenso di molti. In primo luogo la proposta invoca la collaborazione fra lo Stato, la Regione, gli enti locali e io aggiungerei i privati, sia per trovare quei 7-8milioni di euro che servono per completare il restauro e l’arredamento, sia per la gestione una volta aperta la struttura, che non può essere lasciata solo in mano al Comune. In secondo luogo, la proposta potrebbe trovare un ampio consenso fra cittadini, forze politiche e soprattutto culturali, come prospetta con grande competenza e intuizione Felicori. Infine, un obiettivo chiaro e condiviso sui contenuti da esporre potrebbe accelerare i lavori di restauro".

La struttura ha tre piani e 1700 metri quadrati calpestabili. Attualmente il cantiere – con una spesa di 3milioni e mezzo (un terzo del previsto) – è fermo perché il Comune è in causa con la ditta che aveva vinto l’appalto. "Nel frattempo i progettisti – spiega il sindaco Canali – stanno facendo l’adeguamento al nuovo codice degli appalti, per indire una nuova gara fra ditte locali e conosciute".

Ieri anche l’assessora regionale alla cultura Gessica Allegni, che è espressione del territorio forlivese, ha dato il suo parere positivo: "Felicori mi aveva parlato della sua proposta, che è interessante. Il tema è alla nostra attenzione, nei prossimi giorni incontrerò il sindaco di Predappio, che ho già sentito, insieme ai tecnici che hanno seguito il percorso dell’ex Casa del Fascio, per fare il punto della situazione e darci una linea condivisa". Da valutare, però, vari aspetti tecnici, come la "ridefinizione del progetto, rispetto ai vincoli e alle condizioni che erano previste dal bando con cui è stato concesso il finanziamento nel 2016". Si è già evitato, in passato, che venisse revocato. Può essere questa una proposta che unisce? "Dobbiamo cercare di coinvolgere il più possibile il territorio in un percorso che deve rappresentare un’opportunità e non un elemento di divisione".

Felicori ha anche sottolineato che aprire a Predappio una parte della Galleria nazionale di Arte moderna potrebbe aiutare Forlì e il suo territorio a diventare capitale della cultura. Per questo, la proposta convince anche il vicesindaco di Forlì Vincenzo Bongiorno, assessore alla cultura: "L’idea è certamente interessante. Come Comune di Forlì siamo disposti a confrontarci, anche perché Predappio e il suo territorio fanno parte di tutto quel patrimonio culturale che andrà valorizzato nella candidatura di Forlì per il 2028".