Un’opera al mese Teatro Fabbri da tutto esaurito per ammirare Depero

Pienone per il decimo appuntamento della rassegna culturale che sta riscuotendo sempre maggiore successo. Ieri è toccato a un famoso dipinto della Collezione Verzocchi.

Un’opera al mese  Teatro Fabbri da tutto esaurito  per ammirare Depero

Un’opera al mese Teatro Fabbri da tutto esaurito per ammirare Depero

Al secondo appuntamento del 2023, la rassegna ’Un’opera al mese’ si conferma tra le iniziative più amate dai forlivesi. Promossi dall’assessorato alla cultura del Comune e ideati dal dirigente alla cultura Stefano Benetti, i dieci incontri del 2022 hanno registrato il tutto esaurito e lo stesso è accaduto ieri con il dipinto ’Tornio e telaio’ di Fortunato Depero, dalla collezione Verzocchi del Museo Civico di Palazzo Romagnoli.

Con quasi 300 prenotazioni e decine di persone arrivate all’ultimo, il teatro Fabbri, era già pieno un’ora prima dell’inizio della relazione di Federico Zanoner, responsabile della Casa d’Arte futurista Depero di Rovereto. E se la scelta di garantire l’ingresso gratuito certamente ha incentivato la partecipazione, è indubbio che l’interesse dei cittadini ha avuto anche altre motivazioni.

"E’ la quarta volta che partecipo – dice Piero, impiegato nel settore delle telecomunicazioni –. Penso che sia un’iniziativa importante, perché valorizza il patrimonio della città e, pur non essendo destinata agli addetti ai lavori, è di grande qualità". "Sono venuta a quasi tutti gli appuntamenti – dice Rosalba, ex impiegata ora in pensione – non sono un’esperta di arte, ma mi incuriosiscono". Qualcuno osserva che, dispiaciuto, i giovani sono pochi. "È sicuramente un’iniziativa pregevole, – dice Maria ex insegnante di lettere – ma non so se riesca a coinvolgere anche chi non ha già un interesse per l’arte: alla fine, vedo che siamo sempre gli stessi e, purtroppo, ci sono pochissimi giovani".

Eppure, in platea c’è anche una coppia con un bimbo di otto anni. "Se possiamo veniamo sempre e portiamo con noi nostro figlio – dice papà Luigi, assicuratore –. Non si annoia, perché i relatori hanno un linguaggio semplice e ci sono le immagini proiettate che aiutano le spiegazioni". Insomma, si direbbe che la formula scelta dagli ideatori sia quella giusta per tentare di far avvicinare all’arte anche i non addetti ai lavori. "Sappiamo che molte persone non amano frequentare i musei, ma non disdegnano le mostre – spiega Valerio Melandri, assessore alla cultura del Comune –. Allora, abbiamo fatto in modo che fosse il museo a diventare mostra".

Paola Mauti