Sorridono Forlì e Castrocaro, pollice verso invece per i territori collinari. I dati elaborati dall’ufficio statistica della Regione fotografano il movimento turistico del primo semestre del 2023, cartina tornasole di un andamento molto differente da paese a paese, con un’unica costante ‘triste’ ma ampiamente prevedibile: l’alluvione dello scorso maggio ha scoraggiato i viaggiatori, poco inclini a visitare una terra per una volta meno ‘solatia’. Gli eventi calamitosi hanno mandato in rosso arrivi e pernottamenti ovunque.
A fronte di un maggio sconfortante, va segnalata una ripresa con l’avvicinarsi dell’estate. Ma entriamo nel dettaglio. Le grandi mostre al San Domenico continuano a trascinare la città di Saffi, che da gennaio a giugno segna un +14.1% nella casella degli arrivi (48.693 totali, di cui 8.233 dall’estero) e un lusinghiero +22.8 in quella delle presenze (136.012 totali, 33.563 dei turisti giunti da oltreconfine). Rispetto al 2019 (l’anno pre-Covid) c’è ancora terreno da recuperare in termini di arrivi (-3.7%) ma si conta un ottimo incremento della durata dei soggiorni (+28.8%).
Interessante l’analisi mese per mese: a Forlì, il 2023 è iniziato all’insegna dei grandi numeri (a gennaio + 65.1 arrivi e +40.4 presenze), soprattutto per quanto concerne i turisti dall’estero (+57.3 arrivi e +28.7 presenze). Stranieri sugli scudi anche a marzo (+75.2 arrivi e +38.4 presenze) mentre a maggio calano i numeri (-12.1 sul 2022 e -22 sul 2019) anche se, sorprendentemente, i turisti si sono fermati in città per più giorni (+9.2 sul 2022 e +19 sul pre-pandemia). Il sole torna a splendere a giugno, illuminato da un +10,8% dei visitatori arrivati e un +26,1% dei pernottamenti.
Infine alcune curiosità: dall’Italia raddoppiano i valdostani, dall’estero si assiste a un vero boom di irlandesi (+140.6%), turchi (+129) e soprattutto polacchi (215.5). Discreta anche la pattuglia atterrata da Repubblica Ceca, Slovacchia e Spagna. Nonostante il conflitto, la presenza di turisti russi cresce dell’87% e quella degli ucraini del 42.9%.
Nel resto del territorio provinciale si assiste al tracollo di Bertinoro (-12.8 sul fronte arrivi e -17.3 sulle presenze): dati su cui incide il crollo verticale del secondo trimestre del 2023 (addirittura -44.5 gli arrivi di maggio mentre si sfiora il -51 a giugno); un down condizionato dalla chiusura dello stabilimento termale di Fratta. Se a Bagno di Romagna i dati appaiono in chiaroscuro (arrivi +1.2 ma -7.1 rispetto al 2019; presenze +6.1 ma -5.8 sul pre-Covid), tutt’altro clima si respira a Castrocaro, che risale la china grazie al turismo non solo termale ma anche del benessere: complessivamente nei primi sei mesi dell’anno in corso si può sbandierare un +14.4 nelle presenze (in linea col 2019) pari a un totale di 6.723 turisti arrivati (831 stranieri) e un +20.9 nella casella relativa alla durata della vacanza (17.357 le presenze, tuttavia al di sotto del periodo pre pandemico di un 33%).
Emoticon triste a fianco della statistica di Santa Sofia e degli altri comuni dell’Appennino forlivese: la prima paga un -30,5% in termini di arrivi e -25% di presenze, mentre gli altri comuni si leccano le ferite con un -9,1% sugli arrivi e -11,1% sui pernottamenti, in calo addirittura del 43.3 rispetto al 2019.
Francesca Miccoli