Vallate, voglia di ripartire "Ma mancano i tecnici"

Appelli dei sindaci per ripristinare i collegamenti stradali in Appennino

"Vista l’assenza di alternative per uscire dall’isolamento in tempi celeri, la priorità per Tredozio è rendere percorribile in sicurezza la provinciale 20, in direzione Modigliana". E’ la richiesta urgente della sindaca di Tredozio Simona Vietina, "in seguito ai sopralluoghi e alla recente ordinanza emessa in merito alla principale via di comunicazione con il fondovalle, percorribile a determinate condizioni". Spiega la prima cittadina di Tredozio, paese rifornito dei servizi essenziali con gli elicotteri delle forse dell’ordine: "Ho sollecitato la Provincia, affinché prenda le dovute precauzioni in termini di regolazione della circolazione in senso unico alternato, provveda all’apposizione di segnaletica, delimiti la carreggiata con barriere idonee a contenere i mezzi, consenta la fruizione della strada in sicurezza. Tutto questo potrebbe essere il primo passo verso la normalità".

La sindaca getta anche una luce sulla situazione in cui i primi cittadini come lei si trovano ad operare in questi momenti di estrema emergenza. "Non disponiamo di tecnici e amministrativi in misura sufficiente nemmeno in periodi ordinari, figurarsi in queste giornate in cui oltre ai sopralluoghi e ai soccorsi, dobbiamo disbrigare anche il lavoro d’ufficio e preparare atti amministrativi. Dovremmo poter contare su collaboratori residenti nel nostro comune, mentre ora in molti sono forzatamente lontani da qui, in forza presso l’Unione". Una cosa simile sta avvenendo nel vicino comune di Modigliana, dove un ingegnere e un geometra arrivati dalla Protezione civile dell’alta Italia sono a disposizione dell’ufficio tecnico comunale per supportare il lavoro burocratico dovuto all’eccezionalità del momento. La sindaca di Tredozio, infine, esprime rammarico per la mancata pulizia del torrente Tramazzo. "Più volte – racconta – ho sollecitato l’ente competente, ma non sono stata ascoltata. Ci sarà tempo per riflettere su quanto poteva essere fatto per evitare tutto ciò. La priorità, adesso, è lavorare per tornare alla normalità il prima possibile".

Anche i sindaci della valle del Montone e del Rabbi sono alle prese con le conseguenze delle frane. La SS67 del Montone resta chiusa nei pressi del Casone di Dovadola (dal km 168,600 al km 170,400) e anche alle porte di Rocca San Casciano (nei pressi del km 163,800). Essendo l’unico collegamento con Forlì e la pianura, attraverso la strada provinciale delle Centoforche Rocca San Casciano-San Zeno, ma percorribile solo dai mezzi di soccorso e autorizzati (alternativa sarebbe salire al Muraglione, scendere al Cavallino, passo dei Tre Faggi, Premilcuore e Predappio…), i sindaci della Valle del Montone, insieme ad altri del territorio (Forlì e San Godenzo, per esempio) si stanno organizzando per lanciare un appello all’Anas regionale e nazionale (che sta già lavorando a pieno ritmo in loco), "perché si faccia il prima possibile a riaprire la strada 67, per non fare morire una vallata e un territorio appenninico. A San Benedetto in Alpe continua a far preoccupare una vasta frana in località Caprile. Ieri il sindaco Maurizio Monti ha effettuato un sopralluogo con i geologici della Protezione civile regionale. Frattanto nella tarda mattinata di ieri è tornata parzialmente l’acqua potabile a Predappio.

Quinto Cappelli