VALENTINA PAIANO
Cronaca

Vertici Irst, chi resta e chi va. Possibile conferma per Normanno

In attesa dell’arrivo della nuova direttrice generale crescono le quotazioni del direttore scientifico

Nicola Normanno, direttore scientifico dell’Irst dalla primavera del 2024

Nicola Normanno, direttore scientifico dell’Irst dalla primavera del 2024

Il 1° luglio entrerà in servizio a Meldola la nuova direttrice generale dell’Irst, Cristina Marchesi, al posto di Lorenzo Maffioli. Era la prima delle tre caselle nella costruzione del futuro dell’istituto dei tumori, corrispondenti ai tre massimi dirigenti che, ciascuno nel proprio àmbito, hanno dato la disponibilità ad andarsene, ad aprile, quando è emerso il tema dei bilanci e della sostenibilità futura dell’attività di cura e ricerca.

A breve occorrerà decidere anche sul direttore scientifico e sul presidente. Dentro e fuori l’istituto, si parla molto, benché a bassa voce, di Nicola Normanno. Originario di Napoli, 61 anni, è lui il direttore scientifico, la figura che deve sovraintendere e coordinare l’attività di ricerca. Non c’entra nulla, per essere chiari, con i conti, con gli accordi di fornitura tra l’istituto e l’Ausl. La sua attività è quella che gli uomini del ministero hanno già potuto apprezzare nella cosiddetta ‘site visit’, una sorta di ispezione finalizzata al rinnovo del titolo di Irccs, istituto di ricovero e cura a carattere scientifico.

Per questo, molti dentro l’istituto sperano che resti: lo ritengono una figura chiave nel garantire continuità. Anche nel caso in cui maturasse, d’intesa col ministero, la svolta richiesta dal governatore Michele de Pascale: l’estensione del titolo di Irccs a tutta la rete oncologica romagnola, che trasformerebbe l’Irst nel cuore di un progetto più articolato. Di Normanno si è parlato anche nell’ultimo consiglio d’amministrazione dell’Irst. Nessuna decisione, per ora. Stando alle indiscrezioni, la parte societaria che gradirebbe invece un cambio ai vertici della parte scientifica è l’Università di Bologna. L’Alma Mater avrebbe anche, al proprio interno, professionalità tali da svolgere un’analoga mansione. Ma l’operazione non è facile visto che nella selezione di Normanno fu coinvolto anche il ministero della Sanità. "È stato incaricato sulla base di un bando pubblico, è in carica da un anno e non gli si possono attribuire responsabilità sulla situazione. E molti lo apprezzano", riflette (su richiesta di anonimato) una persona che segue da vicino le sorti dell’Irst.

Mentre si decide del direttore scientifico, che potrebbe così non cambiare, è dato in uscita sicura il presidente Fabrizio Miserocchi, che resterà comunque direttore dell’Istituto Oncologico Romagnolo (Ior). Si cercano intese sul nuovo presidente, la cui proposta spetta alla parte privata della compagine. Per motivi diversi, paiono sfumate le piste che portavano all’ex presidente della casa di riposo Zangheri Luca Zambianchi e all’ex ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza, in predicato di ricevere un importante incarico in un’università. "È in atto un confronto serio tra i soci privati, confido che troveremo un nome che soddisfi tutti…", è la rassicurazione che filtra da Meldola. L’ultima parola toccherà poi alla Regione.