Non è solo il fango a rendere ancora invivibili alcune zone della città. C’è anche un altro flagello, quello delle zanzare. La signora Graziella Turoni è una pensionata e la sua casa, in via Nervesa, ai Romiti, è ancora inagibile: il primo piano è stato completamente sommerso dall’acqua, il secondo "fino al ginocchio". Con suo marito, anche lui pensionato, è ospite presso parenti, mentre la figlia si sta occupando del ripristino dell’agibilità della casa.
"Sono passati per la disinfestazione due mesi fa, poi più nulla. – dice – Ho trascorso più di un pomeriggio a chiamare diversi uffici del Comune. Quando, finalmente, mi hanno risposto, mi sono sentita dire che devo mandare una mail: ma il sindaco è ancora vivo?". Parla con affanno, come a cercare le parole giuste: "Siamo ancora circondati dal fango, il ponte della ferrovia, a tre mesi dall’alluvione, è ancora ostruito. Tutto questo ci fa stare in ansia. E ti domandi: se per una banale disinfestazione ci vuole tanto, figuriamo per il resto!". Intanto la signora Graziella e suo marito consumano un flacone di spray antizanzare al giorno. "Temiamo un’infezione, non stiamo chiedendo la luna". "Ci hanno promesso che avrebbero rimosso il fango e sta ancora in gran parte lì – continua –. Intanto, le fogne non prendono: se non ci mettono in sicurezza come possiamo vivere?" Quanto al sostegno economico "finora abbiamo avuto 3mila euro e tante promesse".
Paola Mauti