Vigili del fuoco, Rocca saluta il suo comandante

Giovanni Farolfi va in pensione e gli subentra Massimiliano Pentoli "Dopo il servizio mi dedicherò ai miei genitori, ai figli e al volontariato" .

Vigili del fuoco, Rocca  saluta il suo comandante
Vigili del fuoco, Rocca saluta il suo comandante

Cambio della guardia al distaccamento dei vigili del fuoco di Rocca San Casciano. Il 1°maggio è andato in pensione il comandante Giovanni (Vanni) Farolfi di Castrocaro, gli subentra il capo squadra Massimiliano Pentoli di Rocca. Racconta Farolfi: "Entrai in servizio il 1°marzo 1982 presso la scuola centrale antincendi come volontario ausiliario e poi discontinuo, fino all’assunzione a permanente come meccanico motorista nel 1985. Presi quindi servizio a Forlì e in seguito quasi sempre nella sede di Rocca, fino a diventarne coordinatore capo".

Scrive nella lettera di saluto il comando di Forlì-Cesena: "Farolfi ha svolto a Rocca il delicato compito di coordinatore, specialmente durante la costruzione della nuova sede alla periferia del paese". E Farolfi sottolinea: "Per quella sede nuova mi sono molto battuto, perché la valle del Montone ne ha tanto bisogno. Si tratta di un servizio fondamentale, specialmente per le comunità di collina e montagna, senza dimenticare l’enorme patrimonio forestale che va difeso, specialmente del Parco nazionale". In occasione della promozione a capo squadra è stato trasferito a Imola. Si legge nella lettera di congedo: "Farolfi ha sempre goduto dell’ammirazione e della stima dei colleghi, grazie al suo modo di fare e alle sue capacità di spendersi nell’interesse del distaccamento di Rocca". Farolfi si è distinto in tutti gli scenari calamitosi, "dimostrando spiccato senso di altruismo, in particolare durante il terremoto dell’Aquila nel 2009 e nell’alluvione del Modenese del 2014". Alla domanda se in oltre 40 anni di attività si sia mai trovato in momenti pericolosi, risponde: "In quei momenti si fa il proprio dovere, cercando di farlo al meglio possibile. Alle possibili conseguenze si pensa sempre dopo". Poi racconta di quella volta che "durante un intervento, la mia squadra era appena partita, quando i colleghi del cambio si trovarono in mezzo allo scoppio di una bombola, che ebbe come conseguenza colleghi leggermente feriti". Attaccato il casco al chiodo che cosa farà l’ancor giovane pompiere? "Aiuterò gli anziani genitori, che abitano a Castrocaro, darò una mano ai figli e mi dedicherò al volontariato".

Quinto Cappelli