
Re Carlo III e la consorte Camilla mentre scendono dall’aereo reale
Forlì, 19 marzo 2025 – Sarà l’aeroporto Ridolfi di Forlì ad accogliere il re d’Inghilterra Carlo III e la sua consorte Camilla, giovedì 10 aprile, nel pieno della sua visita in Italia. Il sovrano sarà reduce da Roma, prima tappa (l’occasione è quella del giubileo della Chiesa cattolica), per poi raggiungere Ravenna. Ma lo scalo di riferimento sarà quello di Forlì. La notizia è stata ufficializzata ieri, quando Buckingham Palace ha diffuso alcune informazioni organizzative in merito al viaggio. Non sono noti gli orari. Ma l’erede di Elisabetta atterrerà e decollerà sulla pista di via Seganti, diretto a Ravenna e poi di ritorno.
La notizia arriva in un momento particolare della vita del Ridolfi: il 2024 si è chiuso con meno passeggeri del previsto; un fondo d’investimento ha formulato un’offerta per rilevare le quote di maggioranza della società di gestione F.A., senza che ancora l’affare si sia chiuso; il nuovo presidente della Regione Emilia-Romagna, nell’auspicare che il Ridolfi continui a vivere, ha implicitamente ammesso che il futuro non è esente da rischi. Ieri F.A. non ha voluto rilasciare dichiarazioni sulla coppia di passeggeri attesa fra poche settimane.
Carlo non è comunque il primo Capo di Stato a frequentare il nostro aeroporto: solo per limitarsi all’attuale gestione, più volte il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha viaggiato qui. Tra i sudditi britannici più celebri, in concomitanza con il Gran premio di Imola, è atterrato il pilota di Formula Uno Lewis Hamilton, ora alla Ferrari. Di certo, però, nessuno avrà la risonanza (anche all’estero) di Carlo III in questo ormai imminente viaggio.
Forlì-Londra è stata una rotta classica per il Ridolfi. Ryanair è tornata, ma vola su Palermo e la città polacca di Katowice. Nella sua prima esperienza forlivese, però, collegava l’aeroporto di Stansted con una politica commerciale rivoluzionaria: si arrivò a scendere fino a 1 euro più le tasse, nell’epoca delle ruggenti compagnie low cost. Attualmente, Forlì non ha voli di linea per la capitale inglese. Ci aveva riprovato, nel 2021: l’idea era quella di collegare London City, il più centrale degli scali, tramite i piccoli vettori di Ego Airways, una startup dei cieli nel frattempo scomparsa dai radar. Non se n’è fatto nulla, ma l’arrivo di Carlo III (e soprattutto la partenza, senza più scali intemedi) dimostra che Forlì è la scelta più vicina e logica per raggiungere Ravenna. Ovvero l’arte millenaria dei mosaici, ma anche la Riviera. E il museo di Lord Byron, poeta inglese, recentemente inaugurato (sarà Camilla a visitarlo).
È possibile che la visita di Carlo dia futuri benefici turistici a Ravenna: da quelle parti ovviamente tanti se lo augurano. Forlì, dal canto suo, è reduce da un evento che ha attirato 116mila visitatori con una significativa presenza di britannici: si è trattato della grande mostra al San Domenico del 2024, quella dedicata ai Preraffaelliti, che, appunto, erano inglesi. Alcune opere venivano proprio dalla collezione reale. E in quell’occasione Forlì ha esposto la copia di un quadro che Carlo in persona vede tutte le mattine appeso nel proprio appartamento.
Insomma, al di là della curiosità, la visita del re può essere un’occasione. Perfino insperata, visto che fino a poche settimane fa era tutto top secret. Una chance per la Romagna. E per Forlì, il cui aeroporto aspira ad essere il punto di riferimento di un’ampia parte della nostra terra. Ravenna – lo dimostrano gli imprenditori presenti nella compagine societaria – aveva visto con favore la riapertura del Ridolfi. Poi, una volta riaccesi i motori, complici pandemia e guerre, si è sprecata più di un’occasione per stringere i rapporti nel nome del turismo. Ma, come potrebbe insegnare il Re che più di tutti ha atteso prima di salire al trono, non è mai troppo tardi.