Il sindaco di Forlì Zattini in prima linea dopo l’alluvione: "Non siete soli"

Intervista al primo cittadino: "Via Locchi e dintorni, al momento non ci sono palazzi compromessi ma non possiamo escluderlo. Non lasceremo soli i cittadini a compilare le richieste di rimborsi"

Forlì, intervista al sindaco Zattini, in prima linea durante e dopo l'alluvione: "Non siete soli"

Forlì, intervista al sindaco Zattini, in prima linea durante e dopo l'alluvione: "Non siete soli"

Forlì, 3 giugno 2023 – Sindaco Gian Luca Zattini, lei una settimana fa ha detto che i coniugi Franco Prati e Adriana Mazzoli sono “martiri di qualcosa che le istituzioni non hanno capito”. Cosa intendeva dire?

"Di sicuro loro, le vittime, sono i più incolpevoli".

Ma lei fa parte delle istituzioni che lei stesso ha chiamato in causa. Cosa pensa di non aver capito?

"Io ho chiesto scusa perché sono un pezzetto dello Stato, il front office , quello che si interfaccia con i cittadini. Anche se non abbiamo competenze su fiumi, argini, acque... Ma quando qualcosa non va, se ne chiede conto al sindaco: ne sono perfettamente consapevole...".

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Sì, ma cosa intendeva quando ha detto che vi siete comportati come 50 anni fa?

"Mi riferivo alla manutenzione del territorio".

Si attribuisce qualche responsabilità nella tragedia?

"Tutti i fiumi romagnoli hanno toccato il loro massimo negli ultimi 200 anni. Gli argini hanno retto abbastanza bene ma sono stati sormontati in alcuni punti. L’acqua esondata equivale a svariate volte l’intera capienza della diga di Ridracoli. Di fronte a calamità simili non c’è difesa: càpita lo stesso in tutto il mondo".

Faenza si è allagata due volte in 15 giorni: non possiamo nemmeno dire di aver vissuto un evento che ricapiterà fra altri 200 anni. Toccando ferro, cosa bisogna fare per evitare il peggio la prossima volta?

"Valutiamo se alzare gli argini in alcuni punti. E ridisegnare la rete dei canali. Abbiamo 200 chilometri che scorrono sotto terra, c’è da fare manutenzione".

Un’ordinanza di sgombero di alcune vie, per esempio via Firenze dove è morto Vittorio Tozzi, era o sarà possibile?

"Non ce n’era il tempo. Ho fatto un videomessaggio d’allerta molto crudo, per il quale però molti mi hanno ringraziato".

La magistratura ha aperto un’inchiesta, per ora senza indagati.

"La magistratura fa parte come me delle istituzioni e la rispetto. Sono tranquillo e in pace con la mia coscienza".

Però ha chiesto scusa e si è ripetutamente commosso.

"Il Carlino mi ha fatto una perizia psichiatrica...".

Non era una perizia psichiatrica. Abbiamo chiesto pareri sulle sue esternazioni pubbliche ad amministratori e politici bipartisan, e anche alla psicologa Simonetta Giunchi, che già scrive una rubrica sulle nostre pagine. E tutti hanno espresso comprensione.

"Ho solo condiviso il dolore della gente, facendomene carico. In una comunità si ride insieme e, purtroppo, si piange insieme".

Analizziamo le varie emergenze di questa fase. Cominciamo dai rifiuti: Alea ha terminato in questi giorni il primo giro delle zone alluvionate. Non è stata troppo lenta?

"Parliamo di 20mila tonnellate di rifiuti. Non sono un esperto ma sono circa quelli di un anno. E su questo scontiamo anche la burocrazia".

Cioè?

"I fanghi andrebbero trattati come rifiuti speciali. Per fortuna Bonaccini ha sbloccato lo smaltimento con un’ordinanza. Poi noi abbiamo dovuto chiedere alla Sovrintendenza, che si è subito attivata, il permesso di utilizzare una parte dell’ex Eridania per stoccarli. Altri luoghi sono stati l’ex Ecotecnica a San Lorenzo in Noceto e l’ex depuratore Bartoletti in via don Pollini al Ronco. E in questo quadro tanti avevano paura di incappare in un reato ambientale".

La legge cosa dice?

"Ci siamo trovati di fronte a un caso in cui avevamo necessità di aspirare acqua, ma avremmo dovuto rovesciarla su un terreno privato. Dopo un giorno di studio, la Prefettura ha trovato un regio decreto del 1865 che ci autorizzava... Tutto questo perché manca un protocollo".

Cosa servirebbe?

"Bisognerebbe codificare chiaramente cosa deve accadere nei primi 6-7 giorni dall’alluvione. E la priorità deve essere salvare le vite e consentire ai mezzi di soccorso di circolare. Quando, due giorni dopo l’alluvione, mi ha telefonato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, gli ho detto che la burocrazia è il nostro primo nemico. L’ostacolo rischia di essere lo Stato stesso".

Le fogne vi preoccupano? Si poteva fare diversamente?

"Sono state in tilt per giorni, erano sature".

Dal cedimento al teatro parrocchiale alle voragini di via Locchi, com’è la situazione dei Romiti?

"È da monitorare. Vigili del fuoco e tecnici sono già al lavoro. In via Locchi abbiamo trovato un canale di scolo fortemente fessurato. Per ora non abbiamo edifici compromessi ma non possiamo escluderlo: alcuni potrebbero aggravarsi".

Si potrebbe arrivare a vere e proprie demolizioni?

"Al momento la situazione è meno peggio del previsto, ma non abbiamo certezze".

La Protezione civile nazionale è arrivata dopo quasi una settimana. Troppo?

"No, sono tempi standard".

Tutti elogiano i quartieri ma da sinistra dicono che è mancato un coordinamento.

"I quartieri sono fondamentali proprio perché agiscono conoscendo il territorio, le persone e i loro bisogni".

Due dipendenti comunali in pensione hanno accusato il Comune, al quale avevano segnalato negli anni Duemila che l’archivio di via Asiago poteva allagarsi. Che ne pensa?

"E lì paghiamo anche l’affitto... Quello che è emerso mi addolora".

In questi quattro anni non avete pensato di spostare da lì i fondi culturali e le carte dell’urbanistica? I Verdi dicono che si è preferito traslocare piuttosto alla Verzocchi.

"Potrei dire che avevamo iniziato a pensarci. Ma scusi, la portavoce dei Verdi Maria Grazia Creta non è stata assessore?".

Sì, dal 2016 al 2019. Evidenziano però, a proposito di assessori, che Valerio Melandri ha rassicurato che tutto il patrimonio culturale era al sicuro: sostengono che abbia trascurato via Asiago.

"Guardi, non voglio commentare ciò che dicono i Verdi".

Però dobbiamo parlare del caso ‘Fango e fundraising’, il titolo della mail in cui Melandri accosta l’alluvione e il suo nuovo libro dedicato appunto alle raccolte fondi.

"Melandri ha espresso un concetto apprezzabile sbagliando tempi e forse anche parole. Ma in sè ha detto una cosa utile: raccogliere soldi è fondamentale".

Nella mail ci sono riferimenti all’importanza di questa professione, è vero. Ma anche altri al libro in quanto tale, dal sapore più commerciale.

"Non è questo il problema della città. Chi l’ha sollevato in quel modo, tappezzando Forlì di cartelli, è un cialtrone e un vigliacco. Non si sta così dentro una comunità".

La convince lo strumento del Cas, il ‘contributo di autonoma sistemazione’, per rimborsare gli sfollati?

"Bisogna fare presto. I questionari vanno consegnati alle persone, poi raccolti, elaborati... Da quello che ho potuto vedere, non è semplicissimo da compilare, se teniamo conto che è destinato a persone già duramente provate. Non possiamo lasciare sole".

Aiuterete gli alluvionati in questo? I volontari dei quartieri possono essere utili?

"Sicuramente servirà la loro rete. Poi ci sono i Caf, i centri di assistenza fiscale dei patronati. E abbiamo dedicato a questo solo scopo, con addetti del Comune, l’ufficio di corso Diaz 6. Mercoledì, poi, incontrerò con altri sindaci il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano: parleremo di rimborsi e ricostruzione".

Ultima domanda: che fine fa il Pnrr? Ora avrete altri cantieri...

"La macchina che si occupa del Pnrr non si è mai fermata: dove si poteva, come all’ex Gil, i lavori sono andati avanti anche in questi giorni. Abbiamo emesso dei bandi. E ottenuto recentemente 9 milioni di euro a compensazione degli aumenti di materie prime".

Dovreste completare i lavori il 30 giugno 2026: è comunque un problema?

"Sì, abbiamo anche dovuto dirottare alcune aziende sull’emergenza maltempo, così come alcuni nostri tecnici. Al ministro Antonio Tajani, quando è venuto qui, ho chiesto una deroga. Almeno 6 mesi. Se no, diventa durissima. E vorrebbe dire non aver compreso cos’è successo in Romagna".