SOFIA NARDI
Cultura e spettacoli

“Ho festeggiato i miei 55 anni suonando la batteria con Jovanotti”

Un compleanno speciale a Sanremo. Patrizia Putortì, impiegata comunale a Forlì e neo-nonna: “È stato il regalo più bello”

Qui Patrizia Putortì; a destra Jovanotti e la formazione musicale vista dall’alto

Qui Patrizia Putortì; a destra Jovanotti e la formazione musicale vista dall’alto

Forlì, 17 febbraio 2025 – Un sogno che si avvera nella maniera più inaspettata e un compleanno davvero unico per Patrizia Putortì che, nella serata inaugurale di Sanremo, era tra i 70 batteristi arrivati da ogni parte d’Italia per suonare insieme a Jovanotti in un medley sfrenato al ritmo di ‘L’ombelico del mondo’, ‘Il più grande spettacolo dopo il Big Bang’ e ‘I love you baby’. Patrizia ha 55 anni, lavora all’Ufficio Entrate del Comune di Forlì, è mamma di Anna e Laura e nonna di un bimbo di due mesi, Simone. Non solo, Patrizia suona la batteria: un talento scoperto otto anni fa che l’ha portata a entrare nel grande collettivo Rockin’1000, dal quale sono stati selezionati i musicisti per lo show di Jovanotti.

“Ho sempre amato la batteria – racconta Patrizia –, ma da ragazza non avrei mai potuto suonarla: a mio padre l’idea non sarebbe piaciuta, senza contare che vivevamo in un condominio e fare le prove senza scontentare i vicini sarebbe stato impossibile. Così ho riposto il sogno in un cassetto”.

Fino a quando, 8 anni fa, anche la secondogenita ha lasciato casa per andare a convivere: “Sarà stata la sindrome del nido vuoto, fatto sta che ci ho pensato su e ho deciso che era finalmente arrivato il momento per imparare a suonare il mio strumento del cuore”.

Così Patrizia ha cominciato a studiare: “Prima da sola, poi mi sono iscritta al Masini di Cesena e a Cosascuola. È andata a finire che ora sono parte anche di una band di coetanei, gli Out of Blue, e che sono entrata a far parte anche di Rockin’1000, partecipando in passato a due loro eventi”.

Quest’ultimo, però, è stato senz’altro il più folle di tutti. “Ci hanno fatto avere le partiture da imparare in autonomia solo quindici giorni prima dell’inizio del Festival – racconta Patrizia –, tutto è stato rapidissimo. Sono partita per Sanremo da sola, io che di solito mi preoccupo quando devo fare appena pochi chilometri fuori dalle mie rotte abituali, e sono arrivata a Sanremo due giorni prima dell’esibizione. Sanremo è un luogo magico, incredibile, pieno di artisti e cameraman. Mi sentivo continuamente immersa in un flusso, trasportata qua e là in un’atmosfera di sogno”.

Qualche prova e poi, in un attimo, è arrivata la grande serata che, per un segno del destino, coincideva con il compleanno di Patrizia. “L’esibizione con Jovanotti è stata il regalo più bello”. Ma non è stato il solo: “Tra tutti i musicisti ne sono stati selezionati venti per entrare all’interno dell’Ariston, nel balconcino Mollica, e io ero tra loro. Così sono entrata anche in teatro dalla famosa scalinata. È stata un’avventura incredibile e un’emozione che mi rimarrà dentro per sempre”.