SOFIA NARDI
Cultura e spettacoli

Forlì si candida a diventare capitale italiana della cultura 2028

Il Comune sta lavorando a un dossier sulle sue eccellenze culturali. Il sindaco Zattini: “Dopo la tragedia dell’alluvione, crediamo che anche questo possa rappresentare motivo di riscatto e ragione d’orgoglio per un’intera comunità”

La mostra sui Preraffaelliti al museo San Domenico di Forlì

La mostra sui Preraffaelliti al museo San Domenico di Forlì

Forlì, 11 febbraio 2025 - Forlì potrebbe essere la capitale italiana della cultura 2028. È questo, infatti, il progetto al quale sta lavorando già da qualche mese l’amministrazione comunale, e che è stato anticipato dallo stesso sindaco Gian Luca Zattini al Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, in occasione dell’incontro svoltosi a Roma il 15 gennaio scorso.

A darne l’annuncio ufficiale alla città è nuovamente il Sindaco, nel corso di un’informativa resa martedì pomeriggio in consiglio comunale.

“Nel corso di questi mesi – ha spiegato il Sindaco – abbiamo sondato con alcune società specializzate la fattibilità della candidatura. Per la serietà e delicatezza che contraddistinguono la proposta, abbiamo agito con il massimo riserbo, portando all’attenzione del Ministro Giuli la volontà di lavorare a un dossier che metta in evidenza le ricchezze e le unicità culturali del nostro territorio. Penso prima di tutto ai musei San Domenico e all’appuntamento internazionale con le grandi mostre, alla ricchezza universitaria del nostro Campus, al Teatro Diego Fabbri, all’auditorium della Musica e al percorso che stiamo portando avanti con la Regione per il riconoscimento del liscio patrimonio dell’Unesco. Come non citare poi l’impronta rinascimentale di Aurelio Saffi e i luoghi che ne hanno contraddistinto il passaggio nel nostro territorio, e ancora il vasto patrimonio architettonico del 900’ e il Polo Tecnologico Aeronautico. La stessa Ripa, il cui progetto di rifunzionalizzazione e riqualificazione è stato oggetto di approfondimento nel nostro incontro con il Ministro Giuli, è una delle ragioni per le quali ci candidiamo con orgoglio a Capitale Italiana della Cultura". 

“Il 2028, inoltre, è l’anno in cui Bourges, nostra città gemella, è Capitale Europea della Cultura. Non solo, il 2028 è l’anno in cui festeggeremo i 600 anni del miracolo della Madonna del Fuoco. Insomma, Forlì si candida a un ruolo di assoluto prestigio nella piena consapevolezza che non sarà facile, che altri Comuni romagnoli prima di noi (Ravenna e Rimini) ci hanno provato senza riuscirci e che l’impegno per tagliare il traguardo sarà imponente e trasversale. Dopo la tragedia dell’alluvione, crediamo che anche questo possa rappresentare motivo di riscatto e ragione d’orgoglio per un’intera comunità. Nei prossimi mesi creeremo un meccanismo che coinvolga tutti, trasversale, e avanzeremo la nostra proposta anche all’assessore Gessica Allegni, che incontreremo giovedì prossimo in Regione.”