Amadori, 100 nuove assunzioni

Forlì, nello stabilimento Avi.Coop di Santa Sofia. "Preminenza di manodopera femminile"

Francesco Berti

Francesco Berti

Santa Sofia, comune dell’appennino forlivese conosciuto per la diga di Ridracoli e il Parco nazionale patrimonio Unesco, diventa anche la capitale della produzione avicola della provincia. A conferma della importanza strategica e della crescita dello stabilimento Avi.Coop (conosciuto ancora dai più come Pollo del Campo) del comune della Valle del Bidente, di proprietà del Gruppo Amadori, ci sono 40 i milioni di investimento in tre anni, la creazione di nuovi 100 posti di lavoro insieme ai moderni interventi di efficienza energetica e sulla circolarità del sistema produttivo.

Il sito di Santa Sofia oggi può contare su oltre 1.500 addetti ed è pronto ad accogliere altre cento nuove figure professionali da tutta la provincia di Forlì-Cesena, tra cui molte donne, da inserire nelle linee di produzione, in netta controtendenza con i dati nazionali che vedono la manodopera femminile particolarmente sacrificata dalla crisi.

Per numero di dipendenti, lo storico stabilimento Avi.Coop situato a fianco della provinciale Bidentina, a cavallo dei due Comuni di Santa Sofia e Galeata, è il più grande di tutto il comparto industriale e agro-alimentare del comprensorio forlivese. Lo stabilimento di Santa Sofia è parte della filiera integrata di Amadori e continua a crescere, confermandosi un polo strategico nel piano di sviluppo dell’azienda cesenate, quest’ultima protagonista nazionale nel settore avicolo con una quota di mercato di circa il 30% sul totale delle carni avicole in Italia, e che può contare su 8.500 dipendenti, 6 stabilimenti, 5 incubatoi, 4 mangimifici, 800 allevamenti di proprietà o in convenzione, 3 piattaforme logistiche e 19 centri di distribuzione.

"Le risorse destinate allo stabilimento di Santa Sofia – spiega Francesco Berti, amministratore delegato del Gruppo Amadori –, che vede in filiera la Avi. Coop, ribadiscono la centralità di questo sito tra le realtà produttive di Amadori. Una crescita che proseguirà anche nei prossimi anni, favorita dal dialogo positivo instaurato con il territorio, al quale siamo orgogliosi di dare il nostro contributo nel segno della crescita e dell’occupazione".

La costruzione recente dei nuovi reparti da cui usciranno prodotti elaborati cotti ha messo in primo piano anche l’ efficienza energetica e l’economia circolare. "Un percorso – si legge nella nota dell’azienda cesenate – che passa anche attraverso la collaborazione con Hera spa, che ha portato alla realizzazione di un impianto di cogenerazione a gas, la previsione di realizzarne un secondo per soddisfare i maggiori fabbisogni dello stabilimento, utilizzando fonti virtuose di energia. A questo si aggiunge la prossima realizzazione di un biodigestore che, oltre a ottimizzare il funzionamento del depuratore già presente, porterà a un’integrazione della produzione in ottica green e circolare".

Infine i vertici del Gruppo Amadori sottolineano che la sicurezza e salute dei lavoratori sono una priorità anche nella fase più acuta della diffusione del Covid 19. Formazione continua, procedure tecniche ed organizzative con i più alti standard di qualità e "massima attenzione anche durante la pandemia, con l’attivazione di una copertura assicurativa extra per tutti i lavoratori e alla attivazione di servizi di screening continuativi che hanno permesso di contenere i contagi, tutelando il personale e le rispettive famiglie".