L’Ausl Romagna assume il super manager: è polemica

Nicola Magrini viene dall’Agenzia italiana del farmaco. Bartolini (Fratelli d’Italia): "Soldi per lui e non per i servizi d’emergenza"

Nicola Magrini

Nicola Magrini

Forlì, 3 febbraio 2023 – Non c’è pace per l’Ausl Romagna: le polemiche continuano a susseguirsi una dopo l’altra. Dopo il taglio dell’auto medicalizzata di Meldola, la politica si è scaldata per il Pronto soccorso. Ora il principale partito di maggioranza al governo, Fratelli d’Italia, se la prende per una nomina: si tratta di Nicola Magrini, ex direttore generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco, chiamato nel marzo 2020 in piena pandemia dall’allora ministro Roberto Speranza alla guida dell’Aifa, e poi rimosso il mese scorso dal Governo Meloni. Un nome di peso nazionale, che per l’Ausl si occuperà di dirigere per i prossimi cinque anni la struttura complessa denominata "Qualità e Governo Clinico".

Una mossa , tuttavia, che rimette l’Ausl nel mirino di Fratelli d’Italia. Che lega l’arrivo di un manager di nome alle ristrettezze sui servizi: "Non si trovano le risorse per un medico da impiegare sulla Mike 42, non si trova un milione di euro per completare l’ampliamento del Pronto Soccorso di Forlì, ma poi non si batte ciglio per ingaggiare un nuovo super dirigente nazionale – attacca il coordinatore di FdI nel Forlivese, Luca Bartolini –. A lui andranno ben 730mila euro nei prossimi cinque anni per un settore non propriamente strategico come quello della qualità. Basta scusa, basta bugie: è evidente che il problema non è quello delle risorse economiche, ma il disegno è di indebolire la sanità forlivese punto e basta".

Il manager Ausl Tiziano Carradori ha sempre motivato il taglio della Mike non come un problema economico ma di personale, dovuto alla generale mancanza di medici (solo 37 sui 51 necessari a mantenere una Mike in più, pari a un deficit di camici bianchi del 26%): impossibile trovarli pur essendo disponibili ad assumerli. Ma è evidente che ormai tra il centrodestra e la direzione dell’azienda sanitaria è guerra aperta.

«L’incarico nazionale di Magrini durava fino al 23 gennaio scorso: tempo una settimana, ha subito trovato ricollocazione nel nostro territorio, dove percepirà 146.031,67 euro all’anno. Ma che coincidenza – ironizza Bartolini –: proprio mentre Bonaccini, anche mercoledì durante la sua visita a Forlìì, lamentava presunti tagli nazionali al budget della sanità. Magrini dovrà occupersi della qualità del servizio: lo possiamo anticipare noi, la qualità da quando c’è l’Ausl Romagna sta calando e continuerà a farlo se non si trovano risorse per un servizio di emergenza come la Mike, che deve salvare la vita a infartuati, incidentati o con altri problemi urgenti di salute. L’Ausl sembra ormai gestita come un ministero, utile a riposizionare manager romani". Infine l’affondo: "La vecchia Ausl di Forlì non avrebbe tagliato un servizio di emergenza richiesto da tutti i suoi 15 sindaci. Si valuti di ricostituirla".