Forlì, 13 marzo 2011 - "Impossible is nothing". Nulla è impossibile. Lo diceva una famosa campagna pubblicitaria ed in tanti, fra i giovani, se lo sono tatuati sulla pelle. Potrebbe essere lo slogan di Cristina Tassinari, 44 anni, una che non s’è rassegnata ad un tranquillo e sicuro lavoro impiegatizio per seguire con determinazione — ma pure con un pizzico di faccia tosta — le sue inclinazioni. In un passato ormai remoto può esservi benissimo capitato di incrociarla agli sportelli del Cup, a fissare appuntamenti per visite specialistiche.

Oggi, nel presente, la sua voce e il suo volto viaggiano sulle frequenze della Rai. Che un paio di settimane fa l’ha spedita anche a Sanremo: ospite fissa e opinionista di ‘Se… a casa di Paola’, il people show televisivo del primo pomeriggio condotto da Paola Perego, e poi da mezzanotte in avanti spalla di Pupo nel dopo festival radiofonico. Lui, cuffie calcate in testa, in studio a Roma. E lei, come si spegnevano le luci dell’Ariston, sguinzagliata per la città dei fiori per braccare, ancora in abito da sera e zampettando sui tacchi, cantanti e personaggi nei ristoranti o negli hotel.

«La tv, la radio, la musica, lo spettacolo in genere — confessa — mi hanno affascinato fin da ragazzina. Un mondo in cui da sempre speravo di saltar dentro. Checco, mio fratello, è un dj. Io avevo la sua stessa aspirazione: trasformare un pallino in un lavoro».
 

Riavvolgiamo il nastro. Come è cominciata l’avventura?
«Da clandestina…».
 

Cioè?
«Era l’estate del 2002. ‘Studio aperto’, il tg di Italia 1, commissionò un servizio sull’andamento del turismo qui in riviera. Il cameraman era un amico. Successe che il giornalista che doveva affiancarlo non si fece vivo e lui mi chiese se me la sentivo di sostituirlo…».
 

Come andò?
«Benone, anche se il servizio andò in onda anonimo e nel montaggio tagliarono tutte le inquadrature in cui comparivo. Mi consolai con i complimenti della redazione».
 

Insomma, non fu uno di quegli esordi che ‘bucano’ il video…
«E tuttavia ne ricavai la consapevolezza che con un microfono in mano potevo cavarmela. E ne fu persuaso anche Graziano Bassi, all’epoca direttore di Teleuno Faenza, che mi propose prima di collaborare al notiziario e poi di curare un programma tutto mio».
 

Una bella prova di fiducia. Verrebbe da dire: dilettanti allo sbaraglio…
«Già e francamente non ce l’avrei fatta senza l’aiuto di Federica Sacchi, la secondogenita di Arrigo, l’ex ct della Nazionale, che si accollò tutta la parte commerciale. Così partì ‘Un sogno in riviera’, striscia giornaliera su mode e tendenze dell’estate. Doveva durare una stagione. Invece i riscontri furono talmente positivi che sullo stesso filone in autunno ne lanciammo una gemella. Si chiamava ‘Un bacio nella notte’. Finì che alternandole si tirò avanti per altri tre anni, spingendoci con le telecamere anche fuori dalla Romagna. Nel dicembre del 2005 dedicammo una puntata al Capri Hollywood, il festival cinematografico internazionale. Fu lì che mi imbattei in Michele Cucuzza, che allora conduceva ‘La vita in diretta’».
 

Incontro fatale?
«Decisamente. Fu lui a suggerirmi di mandare un curriculum in Rai e a caldeggiare la mia candidatura per il cast di inviati reclutati da ‘Festa italiana’, il talk show di Caterina Balivo che precedeva immediatamente ‘La vita in diretta’, per il quale ci scapparono il primo contratto ed i primi servizi. Subito dopo Alessandro Di Pietro mi volle a sua volta nel cast di ‘Occhio alla spesa’. Per tre anni ho girato mezza Italia. Una volta per raggiungere Campochiaro, un borgo molisano alle falde del Matese, dove c’era da raccontare di un sacerdote che nelle omelie impartiva istruzioni agli anziani del paese su come scongiurare truffe e ruberie, mi è toccato di cambiare cinque treni».
 

Giusto a proposito di treni, come è arrivato quello per Sanremo?
«Attraverso la collaborazione a Radio Uno Rai, dove ho debuttato come inviata di ‘Doppio femminile’, trasmissione domenicale su temi rosa condotta da Jo Squillo e Maria Teresa Lamberti. Gianmaurizio Foderaro, il responsabile del palinsesto musicale, ha avuto la felice intuizione di doppiare con una ribalta radiofonica i grandi eventi televisivi. E io nella musica ci ho sempre sguazzato. Pane per i miei denti. Così mi sono ritrovata in prima linea. Castrocaro, poi gli interventi per dare le pagelle a X Factor, da ultimo ‘Attenti a Sanremo’ e cioè il dopofestival che per la prima volta in assoluto è andato in radio anziché in tv».
 

Ma come si sente da ‘parvenue’, diciamo pure da ultima arrivata, là in prima fila all’Ariston?
«Quando il 7 dicembre scorso mi è arrivata la chiamata da Antonio Preziosi, il direttore di rete in persona, è stato un po’ come toccare il cielo con un dito. Una volta là mi sono trovata però assolutamente a mio agio. Non vorrei apparire sfacciata ma è come se quel mondo mi fosse sempre appartenuto».