La Pallacanestro 2.015 ha fornito una sostanziosa prova di forza in gara2 a Chiusi. Il risultato riveste naturalmente una grande importanza: il 2-0 nella serie non è un’ipoteca sul passaggio del turno ma quasi, al punto che stasera Forlì potrebbe già staccare il biglietto per la semifinale (anche stasera alle 20.30 c’è la diretta gratuita per i tifosi al Cineflash di Forlimpopoli). Il modo in cui l’affermazione è maturata, però, non passa di certo in secondo piano, anzi.
Forlì era reduce da una settimana di tempesta perfetta. Prima l’infortunio occorso a Vincent Sanford (già sulla via del ritorno in campo, da quanto trapela), quindi lo choc dell’alluvione di otto giorni fa. Oltre alle fisiologiche difficoltà emotive, l’emergenza sul territorio forlivese ha anche concretamente ‘fermato’ i biancorossi dall’attività sportiva. Insomma, se l’Unieuro avesse battuto un colpo a vuoto nella serata di lunedì, sarebbe stato decisamente comprensibile. Al contrario, la forza e la compattezza dei forlivesi sono ancora una volta uscite allo scoperto. Facendo immediatamente la differenza dalla palla a due, in un primo quarto di gioco in cui Penna e compagni hanno subito ‘aggredito’ la sfida.
È stato un segnale fortissimo che ha portato a un dominio totale, con l’Umana capace solo di assistere senza colpo ferire. Per quasi 13’ di gioco, infatti, sul parquet c’è stata solo Forlì. Superato il 2-0 iniziale firmato da Raucci, gli uomini di Martino hanno preso in un amen il largo arrivando a toccare addirittura il +24 col canestro di Adrian nei primi minuti della seconda frazione. Un break complessivo di 10-36 che ha mostrato una delle migliori Unieuro dell’anno in quanto a intensità e fluidità della manovra. In una delle gare potenzialmente più ‘scivolose’.
La rotazione ridotta a otto uomini (col minutaggio iniziale estremamente ben distribuito) non ha minimamente ‘disturbato’ la prestazione dei forlivesi: chiunque mettesse piede in campo, riusciva a fare più e meglio del compagno che si accomodava in panchina. Nemmeno l’inedito assetto iniziale – Radonjic ed Adrian ali con Pollone da guardia – ha scalfito la solidità della squadra romagnola.
I numeri, del resto, parlano chiaro. Perché nel primo periodo Forlì ha letteralmente imperversato. Ben sei uomini a segno (solo Cinciarini e Radonjic sono rimasti a secco), voce grossa nel pitturato (79 da 2 e 11 rimbalzi, contro gli altrui 8) e tirando comunque con un buon 60% dal campo. Emblematico il computo degli assist, a testimonianza della perfezione tecnica dell’Unieuro: 6 (su 9 tiri realizzati) contro quello 1. Assume dimensioni ancor più rilevanti, poi, il 34-4 nel computo della valutazione di squadra del primo quarto.
Il momento magico, come detto, è poi proseguito nel secondo periodo, con Forlì che si è portata sul 12-36 con percentuali davvero magistrali. Nei primi 12’49”, i biancorossi hanno tirato col 65%, frutto di un ottimo 1320 dal campo, con Pollone già a 8 punti e Adrian a ruota a quota 7. Poi qualcosa si è inceppato, ma l’Unieuro non ha mai tremato. Ripartendo da qui, questa sera, proverà a chiudere già i conti in gara3 a Chiusi.
Simone Casadei