Forlì, con questo Adrian puoi proprio sognare

Il lungo americano è cresciuto con la squadra sia come realizzatore (15°) sia ai rimbalzi (12°), sempre più incisivo vicino a canestro

Forlì, con questo Adrian puoi proprio sognare

Forlì, con questo Adrian puoi proprio sognare

di Valerio Rustignoli

Nella pallacanestro di oggi, il ruolo del lungo è sempre più fluido, multiforme; un ruolo che permette ai giocatori di esprimersi in maniera varia, secondo le proprie caratteristiche: ci sono i lunghi capaci di giocare spalle a canestro, quelli più abili a concludere su situazioni dinamiche o come rollanti in un gioco a due, i lunghi tiratori e chi più ne ha, più ne metta. Trovare giocatori completi, in grado di essere efficienti in tutte le varie situazioni non è per niente facile, ma Nathan Adrian rappresenta il prototipo di questo giocatore.

Il lungo biancorosso, infatti, è un giocatore dalla doppia dimensione, bravo a giocare sia vicino che lontano a canestro. Proprio fuori dalla linea dei tre punti, il lungo di Morgantown ha passato gran parte della sua prima metà di stagione, mostrando confidenza con il tiro da tre punti e con il gioco frontale, ben più di quanto non facesse vicino a canestro. Va detto, però, che da gennaio in avanti, il suo gioco è cambiato, perfezionandosi: dalla gara contro Ravenna, chiusa con 32 punti realizzati (high stagionale), l’ex Brindisi ha iniziato ad aumentare in maniera consistente il numero di conclusioni vicino a canestro.

Ben 16 i tiri tentati contro l’OraSì, ma anche contro San Severo, Chiusi e Udine Adrian ha scagliato 10 o più tiri, fermandosi invece due volte a 9 contro Cividale e Nardò. Solo nell’ultima gara al PalaDozza è rimasto al di sotto di tale cifra, compensando però con un’ottima serata al tiro da fuori (59 da tre). Nel girone di andata, invece, il lungo biancorosso non era mai andato oltre le 9 conclusioni.

Lo spartiacque della sua stagione è stato l’inizio di gennaio quando, nell’arco di una settimana, ha inanellato due prestazioni molto opache: prima a Pistoia, dove ha chiuso con cinque punti in 27’; poi in Coppa contro Torino, dove ha totalizzato 2 punti e -2 di valutazione in 14’. Di lì, il pivot americano ha inanellato sette gare oltre i 17 punti realizzati (di cui i 32 con Ravenna e tre volte oltre i 20 punti), rimanendo sotto solo nella vittoria a Cento, chiusa a 4 punti in 30’.

Certo, unendo i puntini, viene da chiedersi se l’americano di Forlì sarà pronto per il girone Giallo ed i playoff, visto che in tre mesi di gioco ha steccato tre volte proprio nelle tre gare di più alto livello, contro formazioni solide ed attrezzate. Sicuramente le prossime settimane aiuteranno coach Antimo Martino e il suo staff a comprendere ciò, insieme a tutto il pubblico forlivese che, però, non può chiedere al suo big man niente più di così: numeri alla mano, Adrian è il miglior marcatore della squadra, con quasi 16 punti di media in 31’ minuti, risultando tra i primi venti realizzatori (15°) del campionato.

Ma nella top 20, il biancorosso rientra anche per rimbalzi totali (12°), rimbalzi offensivi (17°) e valutazione (16°). Insomma, il lungo americano è uno dei riferimenti della squadra e un autentico big per il torneo, come più volte ha dimostrato. Proprio per questo già da domenica, contro Cremona, vincere e proseguire sul cammino fin qui intrapreso potrebbe essere il miglior rito di conferma in vista del prosieguo di una stagione che si farà sempre più ‘calda’.