Forlì, margine playoff più sottile

Biancorossi ancora terzi ma le seste (Real Forte Querceta e Corticella) sono a -3. Fra 7 giorni arriva il Ravenna

Forlì, margine playoff più sottile

Forlì, margine playoff più sottile

Vive il suo momento più delicato il Forlì, uscito a capo chino e con le pive nel sacco anche da Agliana (terzo stop consecutivo) e preda di un’involuzione tanto inspiegabile quanto preoccupante. Che getta ombre sinistre sul futuro. Tuttavia, stante l’andatura a passo di lumaca di Ravenna e Carpi, appaiate a -1, i biancorossi possono consolarsi con il mantenimento del gradino basso del podio. Che vorrebbe dire playoff, con tanto di semifinale in casa e il vantaggio di passare il turno se al 120’ dovesse persistere la parità. Niente panico, dunque, ma un sonoro campanello d’allarme, questo sì, amplificato peraltro dall’erosione del vantaggio sul sesto posto, occupato dal tandem composto da Real Forte Querceta e Corticella (oggi prime delle escluse dall’appendice stagionale), sceso pericolosamente a soli 3 punti.

Va da sé che il Forlì è ancora padrone del proprio destino, ma a quattro giornate dal termine del campionato, complice la grande ammucchiata in zona playoff (tre pass per sei squadre, raccolte in un fazzoletto di 4 punti), si rischia di finire beffati.

L’inizio della flessione ha coinciso con il bruciante ko ad opera della Pistoiese, corsara in rimonta (2-3) al ‘Morgagni’, che ha fatto crollare il castello delle ambizioni, estromettendo di fatto il galletto dalla corsa promozione, e generato un loop di assuefazione e adattamento ai playoff, dati per scontati, nei quali sguazzare. E invece è bastato inanellare un filotto di risultati negativi (un punticino nelle ultime quattro partite) per rimettere tutto in discussione sgretolando le certezze dei biancorossi, attesi ora a un’energica reazione già a partire dal derby casalingo col Ravenna di domenica prossima, onde scongiurare una lenta deriva e non rovinare tutto.

Perché terminare fuori dal perimetro playoff equivarrebbe ad arrendersi all’evidenza dell’ennesimo campionato anonimo. Fallimentare. Da obliare. Al contrario l’accesso ai playoff darebbe lustro a una stagione vissuta stabilmente ai piani alti; vincerli, poi, implicherebbe l’inserimento nel lotto da nove squadre delle seconde classificate che avranno la precedenza in caso di un secondo ripescaggio in Serie C (il primo va ad una retrocessa dalla C), qualora qualche club professionistico non dovesse iscriversi al campionato.

Il meccanismo prevede che le squadre vincenti i playoff dei nove gironi vengano posizionate in ordine in base alla media punti registrata in campionato, alla quale può essere aggiunto uno 0,10 per le squadre prime nel proprio girone nella graduatoria ‘Giovani D valore’ e uno 0,05 per chi in questa classifica legata all’impiego delle quote è seconda o terza. Cos’altro serve? Una fideiussione da 300mila euro a garanzia degli emolumenti da versare nella prossima stagione, un contributo a fondo perduto di 300mila euro e anche un impianto a norma per la serie C. Tutti discorsi da affrontare, eventualmente, a tempo debito. Prima bisogna qualificarsi, ai playoff.

Marco Lombardi