Nicosanti: "Forlì è già oltre le aspettative Ora si punta all’obiettivo più grande che c’è"

Il presidente della Pallacanestro 2.015 alla vigilia della seconda fase: "Dopo 20 vittorie, non firmerei per il quarto posto. Se stiamo bene ce la giocheremo contro tutti. La svolta della stagione? A Cento abbiamo dominato mentalmente".

Nicosanti: "Forlì è già oltre le aspettative  Ora si punta all’obiettivo più grande che c’è"

Nicosanti: "Forlì è già oltre le aspettative Ora si punta all’obiettivo più grande che c’è"

di Marco Bilancioni

Giancarlo Nicosanti, presidente della Pallacanestro 2.015, da domani inizia il rush finale di una stagione sorprendente. Con quali sensazioni?

"Positive. Siamo oltre le più rosee aspettative".

Nonostante la sconfitta del PalaDozza?

"Logicamente volevamo vincere, ma era una partita particolare. Direi che abbiamo retto anche lì. Mancava Cinciarini: al completo abbiamo vinto praticamente sempre, a parte la trasferta di Pistoia".

Adesso arrivano grandi partite, grandi avversarie.

"Tutte con l’obiettivo dichiarato della serie A, tutte con budget superiori al nostro. Ma il budget non fa canestro".

Cosa pensa di Cremona?

"Che in questa stagione sta vincendo tutto. La vedo come una squadra fisica, completa, profonda, con lunghi d’impatto. Dovrebbe rientrare anche Trevor Lacey: ricordiamo che Cremona ha vinto la Coppa Italia senza un americano. Sarà proprio un bel test, in cui vogliamo capire la nostra forza".

Firmerebbe per il quarto posto? Vorrebbe dire la garanzia di avere il fattore campo anche nell’eventuale semifinale.

(Pausa)

L’abbiamo chiesto anche a coach Martino qualche settimana fa.

"Rispondo di no, non firmerei. E Antimo cos’ha detto?".

Come lei.

"Se la squadra sta bene, se la gioca con tutti".

Cinciarini, a proposito, sta bene? Vi preoccupano le sue condizioni, visto che va verso i 40 anni?

"L’abbiamo tenuto fermo qualche partita approfittando della sosta e del calendario. Ora sta meglio, diamogli un paio di uscite per ritrovare il ritmo. Ai playoff sarà pronto come ha sempre dimostrato in tutta la sua carriera e potrà fare la differenza".

Lei ha detto ‘se la squadra starà bene’. La polizza assicurativa ci sarebbe: pescare un rinforzo a inizio maggio, dalle squadre di serie A che si sono salvate.

"Non voglio illudere nessuno: a meno di infortuni gravi non lo farei, per non rompere un equilibrio. E guardi che di sforzi ne sono già stati fatti".

Alla promozione ci pensa?

"Con una regular season da 20 vittorie su 24 partite devi provare a vincere, devi puntare all’obiettivo più grande che c’è. Ma non vorrei portare sfiga parlandone adesso...".

Tuttavia ci state pensando.

"Chiaro che ci stiamo pensando. Anche se siamo concentrati sul rush finale della stagione. Ricordo che non abbiamo una bella storia ai playoff, con tre eliminazioni al primo turno...".

Recentemente una testata giornalistica ha stimato in 3 milioni il budget delle società che poi, in serie A, sono retrocesse: erano le squadre più povere del campionato. Ed è una cifra comunque molto importante. È questo il ‘pensiero’ a cui faceva riferimento?

"Speriamo di dover affrontare questo problema... Poi ne parleremo".

Dipenderà anche dalle vostre forze. Nel 2019 lei disse che c’erano contatti per allargare la Fondazione Pallacanestro 2.015 che, lo ricordiamo, è proprietaria della società e conta sette soci. Nel frattempo c’è stato il Covid, ma anche il grande entusiasmo di questa stagione. Com’è la situazione?

"È possibile che la base si allarghi. E lo auspico. A proposito, ringrazio tutti gli sponsor, che nella stagione del Covid, pur senza pubblico, ci sono stati vicini proprio per passione. E poi i nostri tifosi".

A proposito di passione: se arriverete tra le prime quattro, potreste trovare Rimini ai quarti. Se lo augura, perché a questa squadra giova l’elettricità del Palafiera, o vorrebbe evitarlo per avere un accoppiamento più tranquillo?

"La vedrei come un’opportunità. Dovrei dire di no, perché Rimini è forte. Ma penso allo spettacolo e all’entusiasmo che si creerebbe con un derby che, ai playoff di A2, manca da quasi trent’anni".

Lo speaker Francesco Bombardi ha detto al Carlino che questa magari non è la Forlì più forte ma è forse la più divertente di sempre. Concorda?

"Assolutamente sì. E ricordiamo che abbiamo tanti giovani di 24 o 25 anni".

Qual è stata la partita che secondo lei ha svoltato la stagione di Forlì?

"Quella contro Cento".

All’andata, quando interrompeste una striscia di sconfitte?

"No, al ritorno. C’era pressione e l’abbiamo gestita bene, dominando mentalmente la partita".

Il giocatore che più l’ha stupita?

"Penso che tutti direbbero Valentini. Ma dobbiamo fare un discorso più ampio, nel quale devo innanzitutto ringraziare Antimo Martino: l’ottimo lavoro suo e dello staff è sotto gli occhi di tutti".

Cosa intende?

"Tutti sono cresciuti nel girone di ritorno, tutti. Ho nominato Valentini, ma cosa dovrei dire di Penna? E di Radonjic? E degli americani? Avete notato che contro Udine Adrian ha segnato 24 punti segnando una sola volta da tre?".

Vero, non era comune a inizio stagione.

"Ma davvero tutti i giocatori hanno alzato il loro livello".

Quanto incidono sul budget stagionale gli incassi di un playoff lungo? Diciamo sei partite in casa, dunque almeno due turni, se non disputare anche la finale.

"Direi un 10%. Intanto, per quanto riguarda la seconda fase, abbiamo deciso di mantenere gli stessi prezzi della regular season".

Tremila spettatori: sono tanti o si aspettava di più?

"No, sono un numero importante, che si vede in pochissime piazze. E dopo il Covid, non tutti i potenziali appassionati sono ancora tornati. Contro San Severo, quando c’era anche la festa del settore giovanile, abbiamo superato i quattromila e il colpo d’occhio era magnifico. Li ringraziamo tutti uno per uno".