Unieuro, quante insidie fra i rivali L’Apu adesso è solida e ‘lunga’

Friulani con nomi importanti e tante alternative. Ma che fatica nei quarti di finale con Cividale

di Valerio Rustignoli

Ripartire. Dopo la serie brillantemente chiusa sul 3-0 a Chiusi, stasera l’Unieuro dovrà ripartire da zero, rimboccandosi le maniche, e dimostrare di nuovo la sua forza, incarnando sul parquet lo spirito di una città ferita, ma già all’opera per ricostruire il suo futuro dopo l’alluvione. Sarà una sfida importante e difficile per la Forlì del basket, contro una Apu Udine che rappresenta, forse, il peggior avversario possibile da affrontare per una testa di serie numero 1 ai playoff. Roster alla mano, infatti, i friulani hanno tutte le carte in regola per poter essere, se non la favorita, una delle principali contendenti alla promozione in A: profondi, esperti, talentuosi, con tante alternative.

Sotto le plance, ci sono veterani del calibro di Francesco Pellegrino e Michele Antonutti, ma soprattutto due giocatori di grande potenzialità e talento come l’oriundo Ethan Esposito e Raphael Gaspardo, che nella serie contro Cividale, con 12 punti di media a testa, sono risultati fondamentali con la loro poliedricità. A questo nucleo di grande talento, prima dei playoff è stato aggiunto Emanuel Terry, pivot americano che nella prima parte di stagione ha viaggiato a 10+8 di media in serie A, con la maglia di Trieste.

L’altra aggiunta di lusso del mercato udinese è Alessandro Gentile, giocatore potenzialmente illegale in A2, che nella seconda fase è stato il miglior giocatore per rimbalzi (8) e assist (5), nonché il secondo miglior realizzatore della squadra (più di 17 a gara) dietro a Isaiah Briscoe (21). Il folletto americano potrebbe essere una variabile della serie, con la sua pericolosità offensiva, ma sarà condizionato da una vistosa maschera protettiva visto che nell’ultima gara contro Cividale ha patito la frattura delle ossa nasali e di certo non sarà al meglio. Probabilmente, quindi, toccherà agli altri piccoli portare qualcosa in più alla causa, a partire da Diego Monaldi, autore del buzzerbeater che ha portato Udine in semifinale, dalla giovane bandiera Vittorio Nobile e da Mattia Palumbo. Lui, uno degli ex di una partita in cui, oltre ai forlivesi Giulio Gazzotti e Lorenzo Penna che hanno vestito la maglia dell’Apu, non mancano gli incroci, anche fantasiosi: da Michele Antonutti, promesso sposo ma mai firmato dalla Forlì di Boccio, a Raphael Gaspardo, il cui fratello David fu meteora in fondo alla panchina della FulgorLibertas di coach Di Lorenzo, che andò a un Malaventura dalla promozione in A2.

Non sarà semplice per Forlì, anche se Udine si presenta alla serie con tante potenzialità quante sono le incognite: a partire dall’andamento incostante di una stagione con problemi tecnici e di spogliatoio, su cui si è provato a intervenire rimescolando le carte sia sul campo (utilizzando tutti i trasferimenti disponibili), sia in panchina con la promozione dell’assistente Carlo Finetti al posto di Matteo Boniciolli e l’arrivo di Giancarlo Sacco come senior assistant. Fino ad arrivare a una serie, quella con Cividale, dove i friulani hanno sudato le proverbiali sette camicie vincendola solo 3-2.

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