Mercoledì 24 Aprile 2024

Francia, la partita per diritti e libertà: ai Mondiali è l'unica che gioca in difesa

Dalla Germania "silenziata" all'Iran che non canta l'inno: tante le manifestazioni di protesta in Qatar. La sola big europea ferma è la Francia: e in patria è polemica

La Germania che prima della partita contro il Giappone posa per la foto di rito con la mano davanti alla bocca per protestare contro la Fifa che ha vietato ai capitani l'uso della fascia arcobaleno One Love in difesa dei diritti Lgbtq+. Le altre federazioni europee, dall'Olanda al Galles, che in un comunicato hanno definito la decisione della Federazione "scandalosa". L'Inghilterra che si inginocchia e i giocatori dell'Iran che si rifiutano di cantare l'inno nazionale come gesto di solidarietà ai manifestanti che si stanno battendo contro il regine di Teheran. L'unica big del Vecchio Continente a tentennare, accettando di piegarsi ai diktat della Fifa, è la Francia. Da sempre orgogliosamente, almeno a parole, a difesa dei diritti umani fondamentali: i blues faticano a prendere una posizione chiara in Qatar. 

Un atteggiamento che ha alimentato polemiche in Francia. Il ministro dello sport francese, Amélie Oudéa-Castéra, ha spiegato, rispondendo alle critiche poco prima della partita di esordio contro l'Australia, che "la competizione è appena iniziata" e che la nazionale francese "avrebbe espresso delle cose" ricordando "l'attaccamento dei calciatori ai valori" e il loro impegno contro tutte le forme di discriminazioni. Sulla stessa linea del presidente Emmanuel Macron, che nei giorni scorsi ha affermato che non bisogna "politicizzare lo sport", la ministra ritiene che "lo sport non deve essere oggetto di una rivendicazione politica e di polemiche politiche inutili". Oudéa-Castéra ha ricordato la lettera dei giocatori della nazionale in cui hanno espresso il loro impegno per i diritti umani, la transizione ecologica e il sostegno finanziario ad alcune Ong che difendono i diritti umani. "Davanti a noi ci sono ancora settimane in cui il calciatori potranno esprimersi, usare questi spazi di libertà per portare i loro messaggi. Hanno questi valori. Appartengono a un Paese che li tiene alti ed è importante che ne siano i rappresentanti".

Intanto in Francia continuano le polemiche. Per il fumettista e regista francese, Riad Sattouf "è incomprensibile questo dibattito in Francia e nella nazionale. È una vergogna". Certo "la fascia l'avrei indossata. Il mondiale è una cassa di risonanza importante, era l'occasione giusta per fare un gesto", ha spiegato ai microfoni di Quotidien su Tmc. Nei giorni scorsi il segretario del Partito socialista francese Olivier Faure ha affermato che "era la Fifa a meritare un rosso per le sue pressioni contro chi ricorda l'universalità dei diritti umani". L'esponente dell'estrema sinistra Manon Aubry (La France insoumise) - che nei giorni scorsi ha portato la fascia al Parlamento europeo - aveva spiegato che "nonostante quello che pensa Macron, lo sport è politico e le violazioni dei diritti umani in Qatar sono uno scandalo".