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QUALCUNO ha mai ammesso di non essersi lavato le mani dopo essere stato in bagno? Improbabile. Eppure ricerche e studi effettuati in tutto il mondo occidentale mostrano il contrario. Una tra le più recenti è stata condotta in Gran Bretagna su 400 persone che si sono sottoposte all’analisi batterica delle mani: sul 28% erano presenti batteri fecali. Un tema che preoccupa la stessa Organizzazione mondiale della sanità, che per martedì ha indetto la prima Giornata mondiale dell’igiene delle mani.

«NON ESISTE regola più semplice ed efficace per difendere la propria salute che lavarsi le mani — spiega Lucia Bertozzi, coordinatore infermieristico del servizio Igiene ospedaliera dell’Ausl di Imola —. Batteri e virus, infatti, vi si annidano facilmente e alcuni di questo possono scatenare malattie anche gravi, dall’influenza alla toxoplasmosi, fino all’epatite A. Per ridurre il rischio è sufficiente lavarsi le mani, soprattutto dopo la toilette. Ogni giorno — continua la Bertozzi — siamo esposti a rischi. Basta toccare le maniglie di autobus o metro, la cornetta del telefono o la tastiera del computer, la tavoletta del water o i pulsanti e le maniglie del bagno, soprattutto di quelli pubblici, per fare un pieno di batteri e virus».
L’operazione ‘mani pulite’ dunque eviterebbe molte malattie: «Certamente, sempre che ci si lavi con la dovuta accuratezza. È infatti necessario seguire una corretta tecnica di lavaggio e detersione, utilizzando sapone e acqua corrente, preferibilmente tiepida. Vanno pulite con cura tutte le superfici: polsi, palmi, dorso delle mani, dita e lo spazio intorno alle unghie, strofinando per almeno una ventina di secondi. Quindi si devono risciacquare abbondantemente e asciugare con carta usa e getta, asciugamano pulito o aria calda. Importante anche una buona idratazione quotidiana delle mani perché i batteri proliferano più facilmente sulla pelle secca. Per lo stesso motivo, se è vero che bisogna lavarsi le mani di frequente, non bisogna neppure esagerare, per evitare di distruggere il manto idrolipidico protettivo che avvolge la pelle. Inoltre, quando ci si lava in bagni pubblici, i rubinetti andrebbero chiusi con carta usa e getta».

QUALE detergente è preferibile utilizzare? «È preferire quello privo di sostanze alcaline e con pH 5,5. Vanno preferiti i prodotti liquidi erogati da un distributore: le saponette, specialmente se mantenute in un ambiente umido, divengono terreno di coltura per i germi. Qualora si utilizzi un sapone liquido bisogna ricordarsi di non rabboccare via via il contenitore, ma di finire il sapone e quindi lavarlo prima di riempirlo nuovamente. Se invece si usa la saponetta va risciacquata e messa ad asciugare su una griglia. A casa propria si può utilizzare il classico sapone di Marsiglia, che non contiene allergeni, distrugge i germi patogeni (salvo i miceti) e prepara un buon terreno di acidi grassi utili per la flora dermica».