2009-07-07
TAILLEUR ROSSO con minigonna, Paola Lanzon riceve l’applauso della maggioranza alle 16.25, quando viene proclamata presidente del consiglio comunale e va a sedersi sulla poltrona lasciata libera da Marco Raccagna passato in giunta. Un bacio al vicepresidente Alessandro Mirri e uno al sindaco Daniele Manca: scena d’ordinanza a coronamento di un voto che ha messo in scena l’ennesimo strappo sui banchi dell’opposizione.
Alla seconda votazione Lanzon è stata eletta con 22 voti: 17 della maggioranza (la presidente ha messo nell’urna una scheda bianca e sono inoltre mancati all’appello i voti di tre pd ufficialmente in ferie: Filiberto Mazzanti, Gabriella Barbieri, Moreno Mannini) e con i 5 annunciati ma clamorosi voti del gruppo Pdl che al primo turno ha votato scheda bianca.

«VOTIAMO Paola Lanzon per dimostrare la stima per la figura del presidente — annuncia il capogruppo del Pdl, Adriano Gini —, ma la nostra scelta non è una cambiale in bianco: vogliamo che il presidente garantisca tutti i consiglieri e sia il loro primo difensore». E per motivare il tappeto rosso al Pd e alla sua signora in rosso, Gini tenta una carta vagamente femminista: «Paola Lanzon rappresenta un tocco diverso, è il primo presidente donna; le donne sono più precise e puntuali, noi uomini più superficiali».
Gli altri tre gruppi di opposizione ovviamente non si commuovono. Su proposta di Antonio Pezzi (Unione di centrodestra) hanno dato i loro 5 voti a Giuseppe Palazzolo (Per Imola) che ringrazia e attacca il matrimonio Pd-Pdl: «Si tiene conto solo della politica che assegna poltrone e mortifica i consiglieri comunali; mentre ricordo bene quando il capogruppo del Pdl lamentava e definiva insopportabile l’umiliazione dei consiglieri».
«Si è fatto di tutto per non promuovere un voto unanime», aggiunge Guido Boschi (Gruppo misto). E il capogruppo dell’Unione di centrodestra, Riccardo Mondini, fa i conti in tasca a Paola Lanzon — 45 anni, sposata con figli, presidente Uisp — e si preoccupa: «Sembra che il ruolo di dirigente Uisp, con indennità, le porti via molto tempo; l’impegno di presidente del consiglio comunale potrebbe essere molto part-time. L’indennità è di 1.700 euro al mese e chiediamo quindi un impegno quotidiano di 6 ore».

PAOLA LANZON prende appunti e risponde: «Sì, ho famiglia e un lavoro, due elementi che considero un valore aggiunto. Il mio impegno sarà massimo partendo da una mia convinzione di vita: quando fallisco è colpa mia, se invece ho successo sono consapevole che dipende anche dagli altri. Da 5 anni vivo il consiglio comunale e non sempre sono stata orgogliosa di appartenervi: chiedo il contributo di tutti e spero che non approfittiate del fatto che, all’inizio, sconterò la mia inesperienza in termini di regolamento. Vi chiedo aiuto».
li.go.