ENRICO AGNESSI
Imola

Corsa al rinnovo del Gp, la Regione ci crede: cinque milioni per il 2026

Confermati anche i fondi necessari per la sopraelevazione del corpo box. Gioco di squadra con il Governo per inserire Imola tra i circuiti a rotazione

A bilancio in regione 5 milioni per un eventuale gp nel 2026

A bilancio in regione 5 milioni per un eventuale gp nel 2026

Imola, 13 marzo 2025 – Non solo l’impegno del Governo, che attraverso il vicepremier Antonio Tajani ha garantito di recente il sostegno dell’esecutivo alla causa imolese. L’Autodromo può contare anche sull’appoggio della Regione (richiesto a lungo invano in epoca pre-Covid) nella difficilissima corsa per tenere in città il Gran premio di Formula 1.

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L’ente di viale Aldo Moro, confermando nel bilancio illustrato l’altro giorno in commissione i cinque milioni per la gara di quest’anno e i due milioni necessari per la sopraelevazione del corpo box, anche ulteriori cinque milioni da mettere sul tavolo nella complicata trattativa per ospitare il Circus a Imola pure nel 2026. «Una scelta che premia l'impegno del territorio, la storia bellissima dell'Autodromo e rafforza la prospettiva di mantenere la F1 a Imola anche per il futuro – esulta Fabrizio Castellari (Pd) –. L'Emilia-Romagna c'è. E ci crede». Dopo la scadenza contrattuale di quest’anno, e con l’ipotesi della rotazione tra circuiti europei storici sempre sullo sfondo, da tempo si parla infatti di recuperare nel 2026 il Gp annullato nel 2023 causa alluvione. Le due strade, quelle relative cioè a un rinnovo che comprenda o meno la gara persa, vanno avanti in parallelo. E partono entrambe dai circa 25 milioni di euro sborsati ogni anno dal sistema interamente pubblico che garantisce la permanenza della gara in riva al Santerno. Anche per quest’anno, secondo quanto previsto dal bilancio di previsione 2025 di Aci, la cordata che va Roma a Bologna passando per Imola garantirà all’Automobile Club d’Italia (oggi commissariata) un contributo da 18 milioni «a copertura parziale dei costi da sostenere in relazione all’organizzazione del Gran premio». Questa la ripartizione: sei milioni dall’Ice (Istituto per il commercio estero - ministero degli Affari esteri); cinque milioni dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; cinque milioni dalla Regione Emilia-Romagna; due milioni dal Con.Ami. Il resto li metterà Aci, destinata a chiudere in pareggio grazie alla vendita dei biglietti per l’evento, dalla quale ci si aspetta nel 2025 un incasso di 15 milioni, con un trend previsto in aumento rispetto al recente passato. Difficile pensare che Imola possa strappare, anche solo per il 2026, un trattamento economico analogo a quello del 2023. Per l’edizione del Gp annullata causa alluvione, venne infatti staccato un assegno da 25 milioni e 750mila dollari per pagare la ‘tassa’ che, secondo quanto ricostruito nei bilanci di Aci, venne poi rimborsata dalla Fowc Limited, società titolare dei diritti sullo svolgimento del Mondiale di F1. Per i Gran premi futuri si parla infatti di un esborso economico di almeno 30 milioni a gara, sulla scorta delle cifre previste dal contratto siglato di recente da Monza (27 milioni all’anno più una rivalutazione del 2 per cento ogni dodici mesi), con il circuito lombardo che si terrà la F1 fino al 2031. Al di là di quello che accadrà per il 2026, la via che Imola pare obbligata a dover seguire in futuro per non dover addio a quel Circus nel quale l’Enzo e Dino Ferrari è rientrato nel 2020, interrompendo un digiuno lungo 14 anni, è quella della rotazione tra quei circuiti storici europei messi in crisi dalle fame dei Paesi emergenti. Si parla di un terzetto con Spa-Francorchamps (contratto rinnovato di recente fino al 2031, ma con l’esclusione delle edizioni 2028 e 2030) e Barcellona. Ad aggiungere ulteriore incertezza, la difficile situazione di Aci. Dopo che il Governo ha dichiarato decaduto dal ruolo di presidente Angelo Sticchi Damiani, la guida è affidata oggi da Tullio Del Sette, ex comandante generale dell'Arma dei carabinieri. Tra i nomi papabili per la futura presidenza c’è quello di Geronimo La Russa, al timone di Automobile Club Milano dal 2018.