Imola, Peppe Servillo dedica 'Pensieri e parole' a Lucio Battisti

Il leader degli Avion Travel accompagnato da prime firme del jazz in concerto al Teatro Stignani di Imola per Crossroads

Peppe Servillo, primo da destra, con un ensemble stellare

Peppe Servillo, primo da destra, con un ensemble stellare

Imola (Bologna), 25 aprile 2019 - Peppe Servillo, artista che mai ha abdicato al suo stile minimalista e teatrale al contempo, al centro della seduzione del palco. Gli fluttua attorno uno sciame di stelle del jazz, da Javier Girotto e Fabrizio Bosso a Furio Di Castri, Rita Marcotulli e Mattia Barbieri. Il progetto etichettato come “Pensieri e parole”, firmato Crossroads per la direzione artistica di Sandra Costantini, è affidato al talento di anime intrise di musica che hanno per stampella la poesia. La dedica è per Lucio Battisti, mattatore della canzone leggera agli esordi, ma anche sovvertitore di ogni canone d'orecchiabilità nei “dischi bianchi”. L’omaggio è fissato per venerdì alle 21.15 al Teatro Stignani, ribalta su cui sfumano i confini tra jazz, rock ed estro teatrale che traccia nuovi percorsi. Servillo, che cosa l’accomuna a Lucio Battisti? «Le forti radici popolari» - spiega il front man degli Avion Travel - dove le storie trovano compimento nella musica eseguita da un ensemble di magnifici interpreti per omaggiare un grande cantautore e innovatore della musica italiana, idolo popolare, ma anche incompreso in esilio». Canzone d’autore come colonna sonora del recitato aneddotico, pane adatto a uno come Servillo… L’ispirazione viene da dove? «Ispirazione? Forse è una parola troppo grossa. È il terzo capitolo sul cantautorato italiano dopo Gli Uomini in frac dedicato a Modugno e Il Clan di Adriano Celentano che omaggia il “molleggiato”. Spettacoli che tuttora proponiamo. Battisti aveva molto da raccontare, con una cifra lirica personale grandissima. Spettacoli che continuiamo a portare in giro a dimostrazione del fatto che non è un lavoro d’occasione». La scaletta indugia su una storia di opposti che si attraggono di uno degli storyteller più lirici del pop italiano? «In qualche modo lo fa. I titoli più importanti da affrontare Da Pensieri e parole a Emozione, da Il mio canto libero a Penso a te e tanti altri, non confliggono con quelli del Battisti dalla scrittura storta, ma avvincente. Non credo che per brani come Il leone e la gallina o Una giornata uggiosa guardasse alla quadratura in assoluto. A saldare il tutto ci ha pensato Girotto che ha fatto un lavoro straordinario marcando l’aspetto latino delle canzoni amato dallo stesso Battisti». Le piacerebbe che nella storia della musica venisse considerato uno specialista di omaggi toccanti ai grandi dell’epopea canora, italiani e non? «Il ruolo di specialista lo lascerei ad altri, si ricomincia sempre d’accapo, si può solo tenere conto di qualche molecola di esperienza, noi vogliamo solo scacciare la noia che è un grande problema. Il concerto è un incontro col pubblico. Battisti quando scriveva e cantava pensava di indirizzare il testo a un’unica persona, come in un dialogo serrato a due. Popolizio a Roma interpreta Ibsen in Un nemico del popolo che affronta le relazioni tra minoranza e maggioranza. Gli autori classici parlano a noi, per questo interpretiamo Modugno, Celentano e Battisti. Gente che ha pensato di scrivere nel tempo». Mai pensato a Ciampi? «Mi piace moltissimo, e un giorno chissà…». Lo stato di salute degli Avion Travel? «Florido. Dopo aver pubblicato nel 2018 il nuovo disco abbiamo più concerti dell’anno scorso. Siamo stati a Parigi. E a fine maggio saremo al Monk di Roma, a luglio al Politecnico di Milano, poi a Bratislava e Vienna». È vero o è leggenda che i pullman della compagnia di viaggio Avion Travel da cui carpiste il nome si possono ancora scorgere attorno al Colosseo? «Non so risponderle. Ma sul fatto che avesse scelto un’etichetta speciale e geniale da stampigliare sui pullman, al punto che la adottammo, non ci sono dubbi». Pensierino per Sanremo 2018, in cui ha intonato Il coraggio di ogni giorno con Avitabile? «E’ un inno agli invisibili, alla diversità. Grande esperienza, quella con Enzo, che ripeteremmo in diverse tappe quest’estate, portandoci dietro tutta la nostra storia».