Baccanale Imola 2019, gli chef scaldano i fornelli

Conto alla rovescia per la manifestazione che inizia il 3 novembre. Le proposte di alcuni ristoratori

Marta Manueli e Raffaele Dal Monte

Marta Manueli e Raffaele Dal Monte

Imola, 20 ottobre 2019 – Al Baccanale ogni sapore e tradizione vale. Soprattutto quest’anno, dove la rassegna enogastronomica e culturale è pronta a tornare in città, dal 3 al 24 novembre, con una nuova edizione che avrà come tema centrale «Il gusto dei ricordi». La tradizione e le memorie culinarie saranno dunque il fil rouge della manifestazione, dove ben 39 ristoranti imolesi apriranno le loro porte con un menù a tema ricco di tante sfiziosità pronte da gustare. Così abbiamo chiesto ad alcuni chef e ristoratori che hanno deciso di aderire al progetto che cosa ne pensassero del tema scelto e su quali piatti della tradizione abbiano puntato.

Al ristorante San Domenico è lo chef Valentino Marcattilii a spiegarci come il tema rispecchi alla perfezione l’anima dei suoi storici piatti: «I ricordi parlano di noi, delle nostre origini. È un tema che ci ha colpito moltissimo fin dal primo istante e che sfrutteremo al meglio per ripercorrere la storia del ristorante. Il menù proporrà ai clienti delle ricette della nostra tradizione, le stesse che hanno permesso con il passare del tempo al ristorante di affermarsi come raro e prezioso fiore all’occhiello non solo in città, ma anche in Italia e addirittura nel mondo. Sicuramente il piatto forte di questo menù dedicato ai ricordi non potrà che essere l’uovo in raviolo, con parmigiano, tartufo e burro nocciola. Non si può descriverne la bontà, bisogna per forza provarlo almeno una volta nella vita». Poi continua: «Per noi di San Domenico sarà anche l’occasione per ricordare i nostri 50 anni di attività, che festeggeremo il prossimo 7 Marzo con menù sempre storici ed eventi su misura per il grande traguardo del ristorante, e con un libro che uscirà prossimamente, dove si ripercorre tutta la sua incredibile storia».

Una passione per le ricette antiche che condivide anche Mauro Paolini, proprietario del ristorante La Tavernetta dal 1982. «È un tema in cui ci si può davvero sbizzarrire. Del resto, qualunque portata che viene servita oggi affonda le proprie radici nelle tradizioni, nei sapori e nelle ricette dell’epoca. Il nostro piatto forte per l’occasione sarà il passatello al pecorino di fossa: lo abbiamo proposto 10 anni fa ed ebbe fin da subito un grande successo. Ancora adesso è uno dei piatti che da noi va per la maggiore, quindi non potrà assolutamente mancare».

All’osteria Forum Cornelii c’è invece Cristina Massa, la titolare, che ci spiega la scelta del menù a base di ricordi: «Abbiamo optato per una selezione di piatti tradizionali, semplici ma allo stesso tempo fondamentali, in quanto rispecchiano le nostre tradizioni locali. Il menù sarà interamente in dialetto romagnolo, come un salto nel passato che ci spinge a ricordare e a rivivere i vecchi tempi. L’ingannapreti sarà il nostro piatto forte: per chi non li conoscesse, si tratta di tortellini fatti solo di pasta, senza ripieno, e conditi da noi con prosciutto e scalogno. Buonissimi».

A sfidare i tradizionali tortellini emiliani, ci saranno anche i famosi cappelletti di Orazio Galanti del ristorante Hostaria 900: «La nostra versione li v edrà serviti con crema di parmigiano e prosciutto. È il piatto che ci rappresenta di più, che va per la maggiore qui da noi. Tantissima gente viene a trovarci, li assaggia, se ne innamora e torna apposta per loro. Per questo motivo non possono certamente mancare nel nostro menù dei ricordi».

Al ristorante E Parlamintè, invece, ci sono Marta Manuelli e Raffaele Dal Monte con un menù degno della tradizione fatto di «piatti di una volta, quelli che le vecchie generazioni conoscono bene e per questo dobbiamo impegnarci a farli conoscere e gustare anche ai più giovani. I principali saranno la minestra nel sacchetto e i ‘curdunet’ con scalogno di Romagna e pomodoro. Vi aspettiamo». Al ristorante Le Magie di Bacco Mattia Dilevrano sceglie di proporre nel menù «un gustoso tagliere di salumi prodotti nella nostra regione, portate a base di scalogno e il tutto abbinato alla degustazione di ottimi vini sempre regionali».

Infine, al ristorante Vivanderia, Note e Aromi lo chef Michele Quitadamo spiega come la scelta dei piatti per il suo menù dei ricordi non parlerà solo della tradizione locale, ma di un viaggio nei sapori e nelle ricette d’Italia. «Per me si tratta di un tema difficile, perché non essendo imolese di origini ho fatto fatica a proporre piatti tipici locali, siccome non li conosco bene. Così ho deciso di fare a modo mio, di essere creativo e originale ma pur sempre rimanendo fedele al tema dell’evento. Ho deciso così di ripercorrere la mia strada e i miei spostamenti negli anni, tra Puglia, Toscana e Emilia-Romagna. Il piatto forte è sicuramente l’agnello in porchetta con fave, cicoria e gocce di peperone arrosto. E’ stato bello far conciliare e incrociare tutte le preparazioni in un unico menù, ma credo che i clienti apprezzeranno. Anzi, forse qualcuno verrà a trovarmi apposta per assaporare piatti diversi, di altre tradizioni ma comunque ottimi. D’altronde in Italia è difficile trovare cibi non buoni, siamo conosciuti nel mondo per la nostra cucina e il mio menù sarà un mosaico fatto di tanti tasselli speciali. Vedrete».