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di CRISTINA DEGLIESPOSTI
PRONTI per partire: dal 2 maggio i cittadini potranno iscriversi al registro comunale delle Dichiarazioni anticipate di volontà (Dat). A gennaio il consiglio comunale approvò una mozione presentata dai gruppi di maggioranza in cui impegnava lamministrazione a istituire un registro per quello che è comunemente chiamato testamento biologico.
Da lì è nato il percorso istituzionale che ha portato oggi a definire il registro presto attivo per tutti i cittadini imolesi. Non si tratterà però di un registro in cui lasciare le proprie volontà per il fine vita, bensì un elenco informatico che individua solo i depositari della propria Dat. Su questo tema abbiamo chiesto un approfondimento allassessore ai Servizi alla cittadinanza Donatella Mungo.
Assessore, perché avete deciso che il Comune non conserverà le volontà dei cittadini ma sarà solo un registro utile alla tracciabilità dei possessori delle loro Dat?
«Prima di tutto vogliamo dare una risposta a una richiesta diffusa che proviene dal territorio mentre in Parlamento è ancora pendente lapposito provvedimento. Abbiamo individuato quella che per noi è giuridicamente la strada più corretta, rispettando il codice civile, al privacy dei cittadini e le diverse competenze di Stato e Comuni. Il Comune è unistituzione che sopravvive nel tempo a differenza delle agenzie ed è già nelle sue prerogative monitorare lattività dei cittadini tramite registri, basti pensare allAnagrafe».
Qualcuno ha sostenuto che il percorso, soprattutto politico, sia stato troppo veloce. Cosa ne pensa?
«Non è stato affatto così. Ha avuto una precipitazione di tempi in consiglio comunale, ma in città se ne parla almeno da due anni. Cè stata una raccolta firme, assemblee con platee di almeno 150 persone a volta, lettere ed email di richiesta inviate al Comune. Non potevamo ignorare sollecitazioni simili».
Il registro comunale sarà sempre consultabile, ad esempio dagli ospedali, a qualsiasi ora del giorno e della notte?
«Ci sono alcuni aspetti tecnici che stiamo ancora definendo, ma non ci sarà un rapporto diretto con gli ospedali. Dellavvenuta iscrizione di un cittadino al registro verrà data comunicazione dobbiamo definire in che forma ai familiari con priorità al coniuge, oppure ai figli, infine ai genitori o fratelli. In più verrà comunicato anche ai medici di base, per questo collaboreremo con lAusl».
Lei si registrerà?
«Sì, ma prima mi avvarrò dellesperienza di mia sorella che è medico rianimatore per scrivere la mia dichiarazione. Come per i testamenti olografi, la Dat è valida anche se scritta in carta semplice dallinteressato, oppure si può scegliere di affidarsi a Fondazioni, notai o associazioni. Non è detto che non ne nascano anche a Imola».
di CRISTINA DEGLIESPOSTI
PRONTI per partire: dal 2 maggio i cittadini potranno iscriversi al registro comunale delle Dichiarazioni anticipate di volontà (Dat). A gennaio il consiglio comunale approvò una mozione presentata dai gruppi di maggioranza in cui impegnava lamministrazione a istituire un registro per quello che è comunemente chiamato testamento biologico.
Da lì è nato il percorso istituzionale che ha portato oggi a definire il registro presto attivo per tutti i cittadini imolesi. Non si tratterà però di un registro in cui lasciare le proprie volontà per il fine vita, bensì un elenco informatico che individua solo i depositari della propria Dat. Su questo tema abbiamo chiesto un approfondimento allassessore ai Servizi alla cittadinanza Donatella Mungo.
Assessore, perché avete deciso che il Comune non conserverà le volontà dei cittadini ma sarà solo un registro utile alla tracciabilità dei possessori delle loro Dat?
«Prima di tutto vogliamo dare una risposta a una richiesta diffusa che proviene dal territorio mentre in Parlamento è ancora pendente lapposito provvedimento. Abbiamo individuato quella che per noi è giuridicamente la strada più corretta, rispettando il codice civile, al privacy dei cittadini e le diverse competenze di Stato e Comuni. Il Comune è unistituzione che sopravvive nel tempo a differenza delle agenzie ed è già nelle sue prerogative monitorare lattività dei cittadini tramite registri, basti pensare allAnagrafe».
Qualcuno ha sostenuto che il percorso, soprattutto politico, sia stato troppo veloce. Cosa ne pensa?
«Non è stato affatto così. Ha avuto una precipitazione di tempi in consiglio comunale, ma in città se ne parla almeno da due anni. Cè stata una raccolta firme, assemblee con platee di almeno 150 persone a volta, lettere ed email di richiesta inviate al Comune. Non potevamo ignorare sollecitazioni simili».
Il registro comunale sarà sempre consultabile, ad esempio dagli ospedali, a qualsiasi ora del giorno e della notte?
«Ci sono alcuni aspetti tecnici che stiamo ancora definendo, ma non ci sarà un rapporto diretto con gli ospedali. Dellavvenuta iscrizione di un cittadino al registro verrà data comunicazione dobbiamo definire in che forma ai familiari con priorità al coniuge, oppure ai figli, infine ai genitori o fratelli. In più verrà comunicato anche ai medici di base, per questo collaboreremo con lAusl».
Lei si registrerà?
«Sì, ma prima mi avvarrò dellesperienza di mia sorella che è medico rianimatore per scrivere la mia dichiarazione. Come per i testamenti olografi, la Dat è valida anche se scritta in carta semplice dallinteressato, oppure si può scegliere di affidarsi a Fondazioni, notai o associazioni. Non è detto che non ne nascano anche a Imola».
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