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di LIDIA GOLINELLI
«NO, ERA UN’INTERVISTA? Faccia almeno una cosa piccola». Stupefacente Mara. Mara Mucci — 30 anni, un marito e un bimbo di dieci mesi — candidata alle politiche dal popolo del Movimento 5 stelle che ha partecipato alle ‘parlamentarie’ sul web. Mara ne è uscita alla grande: con 201 preferenze è terza nella lista circoscrizionale per la Camera, preceduta dalla bolognese Michela Montevecchi e dalla riminese Giulia Sarti. Ma la prima candidata imolese al Parlamento vorrebbe rinviare l’incontro ravvicinato con i giornalisti: «E’ tutto ufficioso, devo ancora crederci».
Di lei girano notizie del tipo: «Disoccupata, il contratto di lavoro non è stato rinnovato quando è rimasta incinta». Ma è orgogliosa, la dottoressa Mucci, e taglia corto: «Sono laureata in informatica con 110 e non mi preoccupo, sto scegliendo il lavoro e intanto mi sono goduta il mio bambino».
CASTELLANA d’origine e imolese da tre anni, fra il Sillaro e il Santerno la sportiva Mara ha fatto nuoto agonistico. Nuotatrice, ma anche attrice di teatro con il Tilt e fotografa con il Circolo fotografico imolese. E la politica? «Non l’ho fatta attivamente, mi sono però tenuta al passo informandomi». Votava “non a destra”, poi nel 2009 l’incontro ideale con Grillo, l’impegno nel movimento imolese e la candidatura al Comune di Bologna. Non è stata eletta, ma quel primo passaggio in lista le ha aperto le porte delle ‘parlamentarie’.
Votata in massa dai grillini imolesi?
«Il voto è segreto. Ma anche a Bologna mi conoscono, in particolare nell’ambiente sportivo».
Voto on line con contorno di protesta da parte dei candidati non ammessi. Lei sta con Grillo e Casaleggio?
«Non commento, voglio il bene del movimento. Ora occorre impegnarsi e studiare molto, in Parlamento bisogna essere all’altezza».
Con il terzo posto in lista, questa legge elettorale e i sondaggi che girano rischia davvero di diventare onorevole: ha realizzato?
«Sono ancora molto emozionata. Ma ‘onorevole’ non è un nostro termine: siamo cittadini in rappresentanza dei cittadini, e così rimarremo».
E’ davvero convinta che il web possa sostituire il Parlamento?
«Il ragionamento è più complesso. Entriamo nel sistema per contare, per controllare e vedere tutto; stando fuori avremmo solo racconti. Un cambiamento è assolutamente necessario».
E per Imola che idee ha?
«Si saprà tutto a breve, quando presenteremo programma e candidature».
Come si dice, dopo Natale?
«No, prima».