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di ENRICO AGNESSI
ANZICHÉ ladri e malviventi, questa volta al fresco ci sono finiti loro. Ingiustamente, visto che ogni giorno portano avanti un lavoro difficile, tra tagli al personale e risorse economiche sempre meno ingenti a disposizione. ‘Loro’ sono i poliziotti del commissariato di Imola, che da settimane si ritrovano con l’impianto di riscaldamento fuori uso: delle quattro caldaie che portano calore negli ambienti della struttura, al momento ne funzionano infatti solo due, e così gli agenti sono costretti a lavorare con una temperatura vicina ai 16/18 gradi. Insomma, da novembre in via Mazzini si battono letteralmente i denti e l’unico aiuto per sopportare la situazione – impossibile da sostenere per il resto dell’inverno – è dato dalle stufette elettriche.
Insufficienti, però, a riscaldare in modo adeguato la caserma ‘Taddeo della Volpe’, dove lavorano in 65. A venire in soccorso dei poliziotti, che denunciano oggi come il loro problema sia stato sottovalutato nel corso delle ultime settimane (da un guasto iniziale tutto sommato lieve si sarebbe infatti arrivati alla rottura totale dei due impianti), è toccato allora a Sergio Santi, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, che ha staccato un assegno da 12mila euro.
«MA SAREBBERO bastate poche centinaia di euro se la cosa fosse stata affrontata fin dall’inizio – denuncia Gianni Tonelli, presidente nazionale del Sindacato autonomo di polizia –. Tutto questo è inaccettabile. Va bene le poche risorse a disposizione di questi tempi, ma l’incuria e lo spreco di denaro proprio no». Il problema, in pratica, si sarebbe potuto risolvere molto prima e con una spesa nettamente inferiore. «Il caso imolese è stato sollecitato più volte il all’Economato della Questura di Bologna – prosegue il sindacalista– ma non c’è stato nulla da fare. E così alla fine la caldaia si è guastata, come del resto già successo in passato». Deus ex machina della vicenda, l’ingegner Santi. «È una persona gentilissima– conclude Tonelli –. Non possiamo che ringraziarlo per quanto fatto e aspettare che al più presto la cosa sia sistemata». Anche perché, se le cose non cambieranno in questi giorni, ai poliziotti imolesi toccherà lavorare al freddo anche a Natale e a Capodanno.