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«NON PRETENDO che il mio presepe sia il più bello. Non mi interessa questa classifica. Sottolineo però che i 10 pezzi dei monumenti, da Petra al Partenone, da Pantheon alla Muraglia cinese sono unici e tutti costruiti a mano». Franco Cremonini, storico dirigente dell’Andrea Costa di basket, parla della sua opera in via Borgo San Cassiano 16, nella zona dei Cappuccini, visitabile fino al 31 gennaio dalle 16 alle 20. Il presepe è lungo 15 metri e largo 1,80. Quest’anno ‘Crems’, come è chiamato dagli amici, ha arricchito la sua creatura: «Ho inserito il Mausoleo di Alicarnasso in marmo e pietra arenaria, il Faro di Alessandria d’Egitto con i lampioni che emettono una luce gialla e il Polo Nord con la Lapponia e Babbo Natale, l’igloo e gli orsi bianchi». Cremonini scende nei dettagli: «Il Partenone e le Piramidi sono stati i primi due edifici che ho fatto. Nel 2008 è stata la volta della Muraglia cinese, quindi Petra e la ristrutturazione dello Ziqqurat. I giardini pensili di Babilonia mi hanno messo in difficoltà perché, marmo rosa a parte, ho realizzato le colonne in legno». L’artista ha dato spazio anche alla Sicilia: «L’Etna mi ha creato qualche grattacapo. Non sapevo quale materiale usare e ho ricevuto tanti consigli. Sono capitati anche due incendi a causa di un olio particolare usato anche dalle Frecce Tricolori. Alla fine ho approntato un impianto a vapore acqueo, colorato con lampade, con una ventola che alza il vapore che altrimenti cadrebbe al suolo». La Natività, punto focale, è rappresentata con statuine in ceramica cotta ma non decorata. Cremonini ricorda gli esordi: «Faccio presepi da quand’ero bambino. Allora usavo le pannocchie di mais: dai cartocci ricavavo i vestiti, con i peli i capelli e, con altre parti, le ruote dei carri e le corna del bue». La risposta della cittadinanza non si è fatta attendere: «Mi fa piacere che la gente venga a vedere la mia opera. È un presepe adatto ai bambini».
Mirko Melandri