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A CACCIA dei residui di amianto. Attraverso un censimento, il Comune passa al setaccio gli immobili privati che contengono materiale pericoloso per la salute pubblica. Coperture con lastre piane o ondulate, pareti, canne fumarie o serbatoi costituiti da fibre d’amianto vanno rimossi o messi in sicurezza. La spesa è a carico del cittadino, ma il Comune vuole verificare le situazioni di rischio.
IL SINDACO ha perciò firmato un’apposita ordinanza che obbliga tutti i proprietari di abitazioni o aziende aventi coperture o altri manufatti in cemento amianto ad intervenire. «Si tratta di un invito ai privati a fare un passo avanti — dice l’assessore comunale all’ambiente Luciano Mazzini —: un modo per affrontare complessivamente il problema in un rapporto di collaborazione tra amministrazione e cittadino». Le azioni da intraprendere sono due: la compilazione entro il 30 aprile della scheda tecnica del censimento da far recapitare al Servizio edilizia privata e ambiente del Comune e, entro il 30 ottobre, una successiva valutazione del rischio e dello stato di conservazione delle coperture e delle pareti.
NEL CASO di condomini, tocca ai rispettivi amministratori in veste di legali rappresentanti occuparsi del problema. La prima scheda tecnica, allegata all’ordinanza, è disponibile online all’indirizzo http://temi.comune.imola.bo.it/ambiente/amianto.htm oppure presente dalla prossima settimana anche negli uffici comunali. All’interno va indicato in che modo l’amianto è presente nelle proprie strutture e se ha rotture, sfaldamenti, crepe o detriti friabili. In un secondo momento, tenuto conto della maggiore rilevanza per il rischio della salute rappresentata da coperture e pareti laterali, va presentata una valutazione effettuata da un tecnico esperto per stabilire qual è lo stato di conservazione.
ANDRANNO inoltre indicate anche le eventuali azioni che si intendono adottare e i tempi di realizzazione, oppure una dichiarazione che attesta l’avvenuta rimozione e lo smaltimento. In totale, dal 1998 al 2011, nell’ambito dei piani di lavoro autorizzati dall’Ausl, nel Circondario sono state rimosse complessivamente dagli edifici oltre 12mila 350 tonnellate di cemento amianto, pari a quasi 823mila metri quadri.
Mara Pitari