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IL TRIBUNALE di Bologna ha dichiarato il fallimento della Galeati Industrie Grafiche. La storica azienda imolese (nata addirittura nel 1816) proseguirà però nella sua attività, almeno fino allautunno, in esercizio provvisorio. «Cè ancora una speranza commenta Stefano Franceschelli, segretario Cisl Area metropolitana e referente Fistel Cisl sul territorio ci sono i margini per una soluzione. È però necessario concretizzare al più presto le ipotesi di un acquirente intenzionato a rilevare lazienda e come organizzazioni sindacali siamo impegnati su questo fronte». La situazione della Galeati si era fatta pesante nel settembre 2012, quando era stata aperta la procedura di di mobilità per 25 dipendenti su 49. A gennaio di questanno, i sindacati avevano però raggiunto unintesa tra le parti che prevedeva la prosecuzione della cassa integrazione straordinaria fino ad aprile 2014, lattuazione durante questo periodo di prepensionamenti per i lavoratori che ne hanno i requisiti e lapplicazione della mobilità solo su base volontaria. Per questo motivo sono oggi 36 i dipendenti della Galeati, che stampa oltre un centinaio di testate giornalistiche, tra le quali Il Corriere di Romagna, Sabato sera, Il Nuovo diario messaggero e Genius. «Lassociazionismo cooperativo locale e le istituzioni locali non possono quindi far finta di niente laccorato appello di Franceschelli - siamo infatti di fronte al rischio concreto di perdere un ulteriore pezzo storico del nostro tessuto produttivo. In questi ultimi mesi i lavoratori hanno fatto molto in termini di flessibilità e riduzione dei costi di lavoro, gli sforzi compiuti non devono essere vani. Galeati può ancora tornare ad essere un contenitore di innovazione». Dal canto suo, ribadendo che «è necessario impostare la continuazione di un progetto industriale che è unico per il territorio», la Slc Cgil fa sapere che lincontro con il commissario liquidatore «ha permesso di gettare le basi per lattivazione di un accordo di cassa integrazione straordinaria», che sarà affrontato domani in Provincia.
IL TRIBUNALE di Bologna ha dichiarato il fallimento della Galeati Industrie Grafiche. La storica azienda imolese (nata addirittura nel 1816) proseguirà però nella sua attività, almeno fino allautunno, in esercizio provvisorio. «Cè ancora una speranza commenta Stefano Franceschelli, segretario Cisl Area metropolitana e referente Fistel Cisl sul territorio ci sono i margini per una soluzione. È però necessario concretizzare al più presto le ipotesi di un acquirente intenzionato a rilevare lazienda e come organizzazioni sindacali siamo impegnati su questo fronte». La situazione della Galeati si era fatta pesante nel settembre 2012, quando era stata aperta la procedura di di mobilità per 25 dipendenti su 49. A gennaio di questanno, i sindacati avevano però raggiunto unintesa tra le parti che prevedeva la prosecuzione della cassa integrazione straordinaria fino ad aprile 2014, lattuazione durante questo periodo di prepensionamenti per i lavoratori che ne hanno i requisiti e lapplicazione della mobilità solo su base volontaria. Per questo motivo sono oggi 36 i dipendenti della Galeati, che stampa oltre un centinaio di testate giornalistiche, tra le quali Il Corriere di Romagna, Sabato sera, Il Nuovo diario messaggero e Genius. «Lassociazionismo cooperativo locale e le istituzioni locali non possono quindi far finta di niente laccorato appello di Franceschelli - siamo infatti di fronte al rischio concreto di perdere un ulteriore pezzo storico del nostro tessuto produttivo. In questi ultimi mesi i lavoratori hanno fatto molto in termini di flessibilità e riduzione dei costi di lavoro, gli sforzi compiuti non devono essere vani. Galeati può ancora tornare ad essere un contenitore di innovazione». Dal canto suo, ribadendo che «è necessario impostare la continuazione di un progetto industriale che è unico per il territorio», la Slc Cgil fa sapere che lincontro con il commissario liquidatore «ha permesso di gettare le basi per lattivazione di un accordo di cassa integrazione straordinaria», che sarà affrontato domani in Provincia.
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