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di ENRICO AGNESSI
C’È UN secondo caso di influenza aviaria in Emilia-Romagna e questa volta riguarda lo stabilimento Eurovo di Mordano, dove è stato disposto l’abbattimento delle 500mila galline ovaiole presenti. L’episodio non è però estraneo a quello che si è verificato qualche giorno fa a Ostellato, in provincia di Ferrara: l’allevamento nel quale è stato individuato il nuovo focolaio è infatti di proprietà dello stesso gruppo in cui si era verificato il primo caso e i due stabilimenti, precisa la Regione, sono legati «dal punto di vista produttivo e industriale». La conferma della presenza del virus del tipo H7 nell’azienda di Mordano arriva dal Centro nazionale di referenza di Padova. Come spiega il ministero della Salute, la positività all’influenza aviaria «è stata individuata su campioni prelevati nell’ambito delle attività di controllo pianificate nelle aziende presenti nelle zone soggette a restrizione, e in quelle considerate a rischio», a seguito del focolaio ferrarese. Dal canto loro, le autorità sanitarie locali «hanno applicato tutte le misure di controllo contro l’influenza aviaria – fanno sapere dal ministero – che prevedono la delimitazione delle zone di restrizione per un raggio di dieci chilometri intorno all’azienda, il rintraccio degli animali e dei loro prodotti movimentati, l’abbattimento di tutti i volatili presenti in azienda e la pulizia e disinfezione delle strutture». Inoltre, a scopo precauzionale, sono state «ulteriormente intensificate le misure di controllo e la vigilanza veterinaria negli allevamenti nonché le misure di biosicurezza».
La Commissione europea viene costantemente informata sull’evolversi della situazione.
Rassicurazioni arrivano dalla Regione, che ricorda come non vi sia «alcun rischio collegato al consumo di uova e carni avicole» per gli esseri umani. Nel frattempo, prosegue il monitoraggio degli allevamenti e la tutela della salute pubblica, sotto lo stretto coordinamento degli assessori regionali alla Salute, Carlo Lusenti, all’Agricoltura, Tiberio Rabboni, e della vicepresidente della Regione Simonetta Saliera. «Da parte delle Ausl competenti e dai Servizi veterinari della Regione sono state già predisposte tutte le azioni utili a isolare il fenomeno – spiegano da viale Aldo Moro – sulla base dei protocolli operativi per la prevenzione della diffusione del virus che prevedono, tra l’altro, l’istituzione di zone di protezione e sorveglianza del territorio in cui risiede l’allevamento, il censimento di tutte le aziende e degli animali presenti, prelievi e accertamenti sierologici da parte dei veterinari, controlli straordinari su tutto il territorio regionale».
Secondo la Coldiretti, la scoperta di un nuovo caso in un diverso sito della stessa azienda «conferma che hanno funzionato le misure precauzionali messe tempestivamente in atto per garantire la massima sicurezza e tranquillità». Il gruppo Eurovo è una delle realtà più importanti del settore e possiede 17 siti produttivi tra Italia, Francia, Spagna, Inghilterra, Romania e Polonia. Quello di Codigoro (Ferrara) ospita il più grande allevamento a terra del mondo: su 25 ettari ci sono un milione e 200mila galline.