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di MADDALENA OCULI
DAI NEO DIPLOMATI ai lavoratori, dai preparatissimi, a chi sperava nella fortuna. Venivano da tutta Italia le 2.750 matricole che ieri si sono misurate con i test di ingresso alle Professioni sanitarie. Un esercito di aspiranti infermieri, fisioterapisti, logopedisti, radiologi, ostetrici e non solo, che dalle 8 ha invaso i padiglioni 25 e 26 della Fiera. «Era difficile, spero sia andata bene, ci tengo molto: ho studiato tutta l’estate», ammette Davide Neri. «È stato molto facile», racconta col sorriso Michele Grazia, 25 anni e alle spalle una laurea in Scienze motorie. Aveva già tentato il test dopo il diploma per diventare fisioterapista. Era andata male, così nonostante lavori già ieri ci ha riprovato, «per migliorare le mie prospettive occupazionali», spiega. Non ha avuto la stessa impressione chi si è confrontato con i quiz di chimica, biologia, fisica, logica e cultura generale per la prima volta. «È stata più dura del previsto», commenta Linda Tonelli, che si è diplomata da poco e sogna di diventare logopedista. I posti contesi sono 1.095, il 33 per cento in meno rispetto al 2012, da dividere tra le diverse lauree e sedi didattiche (oltre a Bologna, Imola, Cesena, Forlì e Rimini).
LA PROVA è iniziata poco dopo le 11 ed è andata avanti per 100 minuti, ma i ragazzi sono arrivati alle 8 di mattina davanti agli ingressi di via Michelino, per sottoporsi alla trafila che negli esami affollati come questo, è necessaria per garantirne il corretto svoglimento. «È stato molto stancante, ho aspettao ore prima di iniziare», racconta Cristina Canarecci, 19enne in arrivo da Rimini con la speranza di essere ammesa al corso di radiologia. Soddisfatto dell’organizzaione il prorettore Roberto Nicoletti, che ha dato il via alle prove. «Ci sono mesi di lavoro dietro — spiega —, in cui è coinvolto il personale tecnico e amministrativo e i docenti di medicina».
FUORI ad aspettare i candidati in trepidante attesa c’erano oltre duecento persone tra mamme, papà, fidanzati e amici. «Ci provano in tantissimi, per questo nostra figlia è partita già scoraggiata», commentano Elena e Roberto Rengo mentre aspettano la figlia. «Speriamo — aggiungono — che passino davvero i più meritevoli».