2014-01-04
«PARE CHE LA normativa in vigore che regola la installazione delle antenne della telefonia mobile sia totalmente squilibrata a favore dei gestori e ci sono stati già diversi casi che avallerebbero questa tesi». Inizia così l’intervento di Francesco Grandi a proposito dell’installazione di antenne di telefonia mobile già discussa in vari forum cittadini.
«Sappiamo anche — prosegue Grandi — che il traffico dati di cui purtroppo tanto si parla in questi giorni, si può attuare attraverso i cavi e le fibre ottiche. Nonostante questo non ci si fa problemi di arrecare pregiudizio alla salute e alla vita dei cittadini. L’esempio lo stiamo vivendo noi residenti di in viale Marconi, trattati come dei cittadini di serie Z. Nella giornata di ieri sono stato invitato a un incontro del comitato di via Volta e via Andreini e lì ne ho avuto la conferma. Ho appreso con sdegno e stupore da alcuni consiglieri del M5stelle presenti, che l’antenna che la Vodafone vorrebbe installare in viale Marconi 60 sarebbe già stata autorizzata dagli organi preposti e il tutto alla generale insaputa delle centinaia di famiglie residenti nella zona, che si ritroveranno giornalmente a sorbirsi l’effetto nefasto prodotto dalle onde elettromagnetiche».
«Voglio lanciare un pubblico appello al proprietario dello stabile di viale Marconi 60 — conclude Grandi —, perché dia spazio alla propria coscienza che, senz’altro gli dirà che non è giusto, né morale, mettere a repentaglio la salute e la vita di tante famiglie. Caro signore, faccia un atto di coraggio, rescinda il contratto con il gestore e le centinaia di famiglie del quartiere Marconi le saranno grate per sempre. Mi creda, perderà 30mila euro dalle sue casse, ma guadagnerà la stima il la riconoscenza di tutti».