Castel San Pietro, 23 marzo 2014 - PRONTA la ricetta per combattere la dispersione termica. Il Comune di Castel San Pietro ha messo a punto una serie di soluzioni legate a energia e sicurezza che interesseranno il centro storico della località termale. Il Piano Energetico Comunale, d’altronde, ha evidenziato che la componente termica è quella che pesa di più sul territorio (pari al 41%, rispetto al 36% dei trasporti e al 23% dell’elettrico) e che i maggiori consumi termici avvengono proprio nel centro storico, dove nella maggior parte dei casi le abitazioni sono di origine medioevale e quindi realizzate con vecchie tecniche di costruzione che portano a dispersioni di calore enormi.
Da qui la decisione di studiare ed elaborare soluzioni, anche per non essere in ritardo con la scadenza del 2020, quando «l’Unione Europea ci chiederà la prima rendicontazione energetica e saranno i sindaci ad avere la responsabilità dei risultati ottenuti — sottolinea l’Assessore Stelio Montebugnoli —. Dovremo dimostrare di stare dentro al percorso stabilito per la nostra Regione, che prevede che l’8,9% dell’energia consumata sia prodotto da fonti rinnovabili. Un risultato che si può ottenere solo riducendo drasticamente i consumi, se non vogliamo tappezzare campi e tetti di pannelli fotovoltaici e il territorio di impianti a biomassa».
PER QUESTO, spiega ancora l’assessore, «è importante affrontare innanzitutto il problema della dispersione termica degli edifici del centro storico con azioni di efficientamento e riqualificazione». «In base al nuovo Rue — aggiunge — si prevedono già interventi finalizzati al risparmio energetico nell’ambito del centro storico con tecniche compatibili con la tutela dei beni culturali».
E se «energia e sicurezza sono due aspetti che vanno di pari passo nel centro storico», si dovrebbe innescare anche un meccanismo di messa in sicurezza, per quanto possibile, delle vecchie costruzioni da un punto di vista sismico.
«Il problema potrà essere affrontato — spiega Montebugnoli — con la ricerca di fondi regionali e con l’avvio di circuiti virtuosi nell’ambito delle comunità solari, un’operazione sulla quale in questo periodo stiamo accelerando, per farle partire quanto prima nei prossimi mesi».
SEMPRE in tema di sicurezza, si promette grande attenzione anche sull’adeguamento sismico. «Quest’operazione — ha spiegato Giulia Bacchi — comporta di fatto la modifica degli edifici e delle strutture esistenti per renderli più resistenti alle sollecitazioni sismiche e spesso gli interventi di adeguamento comportano anche la diminuzione dei cedimenti fondiari. Ove necessario, sarebbe auspicabile intervenire adeguando le strutture quando i danneggiamenti sono ancora di ridotta entità, per evitare di dover ricorrere ad interventi più importanti e quindi più onerosi a distanza di tempo».
c. b.