A tu per tu con l’orrore dei campi di sterminio

Viaggio nell’Ospedale della morte nel castello di Hartheim e al lager di Mauthausen. "Come si può gioire uccidendo altre persone?"

A tu per tu con l’orrore dei campi di sterminio

A tu per tu con l’orrore dei campi di sterminio

Siamo due studenti che frequentano le classi terze della scuola secondaria di I grado di Toscanella di Dozza.

Raccontiamo di un’esperienza molto significativa che abbiamo vissuto recentemente: abbiamo partecipato ad un viaggio della memoria in Austria dopo aver vinto un concorso di poesia indetto dal nostro Comune: Parole d’inciampo.

Come vincitori, abbiamo vissuto tre giorni all’estero visitando alcuni luoghi importanti per la memoria delle deportazioni e degli stermini nazisti; tutto guidati da alcuni membri dell’ Aned e del Cidra di Imola.

Dopo un lungo viaggio in pullman e alcune ore passate nella città di Salisburgo, abbiamo visitato il Castello di Hartheim, anche chiamato “ospedale della morte”; qui abbiamo conosciuto la storia tragica di molti uomini malati che venivano uccisi ferocemente; tra loro vi erano anche tanti italiani. Nella stessa giornata siamo stati in visita al memoriale di Gusen, dove si trovano due forni crematori e un grande museo che racconta dei tanti deportati che hanno vissuto lì nelle più disumane condizioni. Ci ha stupito come sia rimasta in piedi solamente una parte del campo molto piccola rispetto a quelle che erano le dimensioni originali, quando veniva utilizzato dai nazisti: la maggior parte del terreno è stato distrutto per costruirvi delle case, come se tutto quello che è accaduto al suo interno non fosse importante non avesse significato. In ultimo abbiamo visitato il grandissimo campo di Mauthausen: abbiamo visto con i nostri occhi le baracche, le prigioni, le camere a gas e – anche qui – i forni crematori.

Durante le visite spesso ci è capitato di pensare alle vite umane uccise senza motivo, alla cattiveria degli uomini che torturavano e uccidevano senza motivo altri uomini innocenti. Non riusciamo ad immaginare che qualcuno possa gioire vedendo soffrire altre persone!

Prima di partire siamo ritornati a Mauthausen, dove abbiamo partecipato alla marcia commemorativa internazionale per ricordare la liberazione dei campi. Questa è stata l’occasione di vivere insieme a tanti altri giovani la gioia per la liberazione. Abbiamo ascoltato le parole dell’ambasciatore italiano in Austria, Stefano Beltrame, e onorato il monumento ai caduti italiani fuori dal campo di Mauthausen, ricordando i tanti morti provenienti dal nostro circondario.

Durante, ma anche nei giorni successivi a questo viaggio, abbiamo riflettuto molto sul fatto che gli stermini compiuti dai nazisti siano stati per molti qualcosa di non così importante, quando invece sono crudeltà tali da meritare di essere ricordate per non ripeterle mai più.

Consigliamo questo viaggio a chi è studente come noi ma anche alle persone di qualsiasi altra età: quest’esperienza fa riflettere e fa capire quanto è importante non dimenticare.

Terza media ‘Moro’ Toscanella